Regia di Victor Saville vedi scheda film
Patrizia è una cagnetta destinata all’abbattimento perché la padrona, una gelataia ambulante, non ha i soldi per pagare le tasse di proprietà: un giovane giornalista inglese, appena arrivato nella cittadina scozzese teatro del fattaccio, scrive un articolo di fuoco contro il dispotico sindaco locale ma si innamora di sua figlia. Commediola vivace, simpaticamente balzana e molto british. Il titolo italiano sottolinea lo scontro fra le parti; quello originale Storm in a teacup, al contrario, lo sdrammatizza: considerando il finale bonario, è più appropriato il secondo. Volendo proprio essere generosi, è un’esaltazione del ruolo della stampa nel formare l’opinione pubblica; ma il caso specifico a cui si applica è così insignificante da far sospettare un intento parodico. Rex Harrison da giovane aveva un’aria bietolona che col tempo ha perso, acquistando solennità: non si capisce cosa potesse trovarci una deliziosa Vivien Leigh ante Via col vento. Le “battute anticomuniste” di cui parla Mereghetti consistono in un cenno ai tribunali di Russia e Ungheria, che è stato evidentemente inserito nella versione doppiata nel dopoguerra.
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