In Afghanistan una giovane donna sulla trentina accudisce il proprio marito, ormai ridotto a un vegetale a causa di un proiettile che gli ha oltrepassato il collo e lasciato al suo destino dai fratelli e dai compagni della Jihad. Lei gli parla in continuazione, gli racconta le sue sofferenze e le sue umiliazioni, i sogni e le aspirazioni a cui ha dovuto rinunciare, nella speranza che lui, così inerme, possa essere la sua pietra della pazienza, colui che secondo la tradizione persiana può annullare infelicità e miserie. Per la prima volta, in dieci anni di matrimonio, lei può toccarlo e baciarlo ma niente nella sua vita sembra cambiare e si ritrova costretta a lottare per sopravvivere. In cerca d'aiuto, la donna si rifugia a casa di una zia prostituta e dopo qualche giorno incontra un giovane soldato. Innamorandosene, inizia una lunga e dolorosa battaglia contro le ipocrisie della società circostante.
Note
Un film intenso, con una figura di donna complessa e affascinante che non mancherà di suscitare dibattito nei cineforum e nelle rassegne. Ha due difetti però: il primo è il colpo di scena finale, che non anticipiamo ma ci pare francamente poco plausibile dopo tutta una rappresentazione giocata sul piano della sospensione simbolica. Il secondo è lo sguardo un po’ troppo “per occidentali”, come se fosse insito nel racconto e nelle sue sfaccettature un certo esotismo per parigini di buon cuore. Feroce e senza sconti, comunque, la descrizione del maschilismo strisciante e imperante.
Secondo la leggenda afghana, la pietra paziente (Syngué Sabour), è quella che viene individuata come adatta a ricevere le confidenze di chi vuole parlare rivelando i propri segreti: il carico delle sofferenze di cui ci si vuole liberare si fa, col tempo, così pesante per quella pietra da determinarne infine lo scoppio in mille frammenti.
La protagonista senza nome di questo film (la bellissima attrice iraniana Golshifteh Farahani) ha trovato nel marito, a sua volta senza nome, in coma da molti giorni per una pallottola nel collo, la sua pietra paziente: a lui, assente e silenzioso, infatti, la donna vuole affidare le proprie confessioni.
E’ sua moglie da dieci anni, sono nate due bambine, ma lei… leggi tutto
Periferia di Kabul. Costretta in casa ad accudire il marito in coma dopo uno scontro a fuoco, una donna senza nome affida le figlie a una eccentrica zia che gestisce un bordello. Rimasta sola insieme al coniuge, involucro apparentemente insensibile, la ragazza alterna momenti di sconforto e solitudine agli incontri con i protagonisti delle scorribande armate. Soprattutto, parla. Si rivolge al… leggi tutto
Come pietra paziente Afganistan/Francia 2012 la trama: In Afghanistan una giovane donna con due figlie piccole cura con dolcezza ed attaccamento il proprio marito, oramai ridotto ad un vegetale a causa di un proiettile che gli oltrepassato il collo dopo una rissa. La ragazza gli parla continuamente e gli racconta le immani sofferenze provate, le umiliazioni, i sogni infranti e le…
La protagonista senza nome di questo film (la bellissima attrice iraniana Golshifteh Farahani) ha trovato nel marito, a sua volta senza nome, in coma da molti giorni per una pallottola nel collo, la sua pietra paziente: a lui, assente e silenzioso, infatti, la donna vuole affidare le proprie confessioni.
E’ sua moglie da dieci anni, sono nate due bambine, ma lei…
...Ma è inutile cercare le parole La pietra antica non emette suono O parla come il mondo e come il sole Parole troppo grandi per un uomo...
Francesco Guccini -…
Secondo lungometraggio (l'unico uscito in Italia) del regista e scrittore Afghano Atiq Rahimi. Trasposizione cinematografica del suo libro Pietra di Pazienza che nel 2008 ottenne un notevole successo e vinse anche il premio Goncourt in Francia. Storia drammatica di una giovane donna nell'Afghanistan sconvolto dalla guerra. Film intenso, crudo per certi aspetti, dai ritmi molto lenti…
Un piccolo gioiello della cinematografia che viene dall'oriente.Un aprirsi dell'anima di una donna verso il marito morente in uno stato dove la stessa rimane ancora confinata in un angolo della societa',violenta e maschilista.Finale inaspettato e a suo modo tragico.Da vedere assolutamente...se non altro per ammirare un a-solo di una bella e brava attrice come la Farahani.
un film che parte piano, forse troppo, che ci fa entrare nella storia poco alla volta. veniamo catapultati nell afganistan della guerra ma è difficile capire dove si vuole andare a parare. poi poco a poco la storia si delinea e cattura. la trovata della donna che si confessa al marito in come come se fosse "la pietra paziente" del titolo è originale e accattivante e serve per raccontarci la…
"Come Pietra paziente", film di Atiq Rahimi (classe 1962) che nel 1984 fugge dall’Afghanistan, dove è nato e cresciuto, e riesce ad ottenere asilo politico in Francia sottolinea come sia difficile dimenticare la propria terra. Il regista anche scrittore, infatti, in ogni sua opera vi ritorna, costantemente, attraverso la scrittura e la cinematografia: due forme d’arte che gli permettono di…
“Tu non senti il dolore. Tu sei quello ferito e io quella che deve soffrire”. Queste sono soltanto le premesse di una donna bellissima, che vive ai piedi delle montagne, attorno a Kabul, accudendo un marito, eroe di guerra, in coma. La guerra fratricida lacera la città, i combattenti sono in ogni dove, anche dietro la porta dei due, che si accompagnano a bambini affidati alla fortuna. La…
Periferia di Kabul. Costretta in casa ad accudire il marito in coma dopo uno scontro a fuoco, una donna senza nome affida le figlie a una eccentrica zia che gestisce un bordello. Rimasta sola insieme al coniuge, involucro apparentemente insensibile, la ragazza alterna momenti di sconforto e solitudine agli incontri con i protagonisti delle scorribande armate. Soprattutto, parla. Si rivolge al…
una pellicola straziante e sconvolgente.Coinvolge lentamente lo spettatore in maniera ipnotica.Un tremendo spaccato di una realtà lontana e diversa da noi.
17 MARS-19 MARS 2013: LE PRINTEMPS DU CINEMA.
Dal 17 marzo per tre giorni in Francia è sbocciata la “Primavera del cinema”: una stagione breve e tra l’altro funestata da maltempo diffuso, situazione che tuttavia si presenta, almeno cinematograficamente, favorevole per garantire l’afflusso di spettatori, invitati a frequentare le sale anche o…
Lo scrittore e regista Atiq Rahimi, nato a Kabul, ha portato, per la prima volta, il suo paese agli Academy Awards. Il suo ultimo romanzo è diventato il suo secondo film a soggetto: la prima produzione afghana a ottenere una grande risonanza internazionale, grazie alla sua partecipazione al premio Oscar 2013. Una pellicola girata in persiano, nella stessa lingua parlata in Iran, che lì…
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Commenti (3) vedi tutti
Golshifteh Farahani La più brava attrice iraniana fa ancora centro con una interpretazione magnifica. Ormai una star di livello internazionale.
leggi la recensione completa di claudio1959Secondo la leggenda afghana, la pietra paziente (Syngué Sabour), è quella che viene individuata come adatta a ricevere le confidenze di chi vuole parlare rivelando i propri segreti: il carico delle sofferenze di cui ci si vuole liberare si fa, col tempo, così pesante per quella pietra da determinarne infine lo scoppio in mille frammenti.
leggi la recensione completa di laulillaUn film da non perdere,senza indugi.
leggi la recensione completa di ezio