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La religiosa

Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film

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La recensione su La religiosa

di easyboy82
6 stelle

Un film che mi ha convinto a metà.

Da una parte l'ho guardato volentieri, aiutato anche dal fatto di amare per gusto personale le vicende dai toni intimistici e le ambientazioni monastico-conventuali.
Dall'altra, nonostante le potenzialità della vicenda, ha mancato di darmi particolari emozioni e l'ho trovato un po' una piatta illustrazione, .

E' un film "molto francese" da questo punto di vista, intendendo con ciò quel filtrare costantemente l'emozione e il pathos attraverso il raziocinio e la cerebralità, cifra ricorrente non solo del cinema ma di un po' tutta la cultura d'oltralpe in genere (l'illuminismo non nacque lì per caso, già che siamo in tema di Diderot).

Anche da un punto di vista tecnico-estetico non mi ha entusiasmato più di tanto. Il regista ha voluto girare in luce naturale per conservare il "grain de peau" e il rispondere dell'incarnato alle condizioni atmosferiche. Ho capito perfettamente le sue istanze ma il risultato non è rientrato sempre nel mio gusto, così come certi campi lunghi di insieme che mancano di pathos visuale e alcuni in­serti di camera a mano che spezzano la continuità visiva.

Narrativamente è più forte la prima parte (con tanto di un'intrigante Louise Bourgoin in veste di badessa cattiva che sembra uscita da un romanzo di appendice di fine '800), la seconda, roba potente sulla carta, ha invece un qualcosa di affrettato: troppo sembra essere dato per scontato, l'atmosfera non è creata con i giusti tempi e tutto sembra accadere troppo in fretta e senza dunque il giusto pathos.
Isabelle Huppert per essere brava è brava, ma qui il suo ruolo è zavorrato da quanto detto sopra
Brava Françoise Lebrun nel ruolo della vecchia badessa, Pauline Etienne dà una buona prova nel reggere un ruolo non facile.

Il romanzo di Diderot non aveva un finale vero e proprio. Qui si è optato per dare alla storia una fine "corretta". So che de "La monaca" si era già fatta una riduzione cinematografica nel '66 ("Susanna Simonin, la religiosa") che non ho ancora visto ma il cui finale, da quel che ne ho letto, mi sembra più gustoso: cercherò di visionarlo.

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