Trama
Durante l'attraversata del bosco che lo separa da Sàmara, la città dove potrà affermarsi sia come persona che come artista, il saltimbanco Luis (Filippo Trojano) si imbatte in una serie di misteriosi personaggi che lo spingono a confrontarsi con un insieme di scelte da portare a termine. Dopo aver incontrato una poetessa persiana dalla lingua sconosciuta e un ambiguo mago, è soprattutto la conoscenza con la ballerina Rosita e il piccolo Morito a far assumere al viaggio di Luis un significato del tutto nuovo, grazie a sempre più frequenti immagini in bilico tra realtà e strane visioni.
Note
Per attraversare il proprio bosco, Massimo D’orzi sceglie la strada impervia dell’antinarrazione, abbraccia lunghi silenzi e si nutre di monologhi, offerti allo spettatore come fossero enigmi. Sàmara, per quanto splendidamente fotografata e ottimamente musicata, resta opera inaccessibile, troppo ripiegata su se stessa. Il finale però ci fa sperare, ponte ideale per lo stesso D’orzi verso opere future capaci di dialogare maggiormente con il reale.
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