Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Si dice che Il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama venne accusato di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale per aver dato libero accesso alla Bigelow ed il suo team per fare ricerche sulla missione più segreta della storia americana, ma la Bigelow negò ogni aiuto dal presidente. La verità non la sapremo mai. Ad ogni modo Zero Dark Thirty è uno splendido film.. Zero Dark Thirty in gergo militare significa "mezzanotte e mezzo", ovvero l'ora in cui nel maggio 2011 scattò il blitz che portò all'uccisione di Osama bin Laden (?)
Per la prima volta la protagonista di un film della Bigelow è una donna, vincente, come lei: prima regista donna a prendere un Oscar per la regia (con “the Hurt locker).
E’ evidente che l'immedesimazione della regista con la protagonista di Zero Dark Thirty è fortissima. Maya soffre per tutte le emozioni cui una persona sensibile e intelligente viene sottoposta, in una guerra orribile, combattuta in segreto e senza gloria. Eppure non demorde. Rifiuta in ogni momento la retorica di entrambi gli schieramenti. Assiste impassibile e disgustata alle menzogne del suo Presidente che afferma che l'America non tortura i prigionieri, ma non recede di un passo quando si tratta di strappare confessioni con la forza, per raggiungere un obiettivo che considera imprescindibile: catturare Bin Laden. Come confermato anche dalle fonti c’è una giovane donna dietro la caccia e poi l’uccisione di Osama bin Laden, un particolare tenuto segreto per molto tempo…siamo di fronte ad un raro esempio di grande cinema dove ritmo e tensione si alternano ai momenti di umanità, di vita vissuta da una donna che ha cancellato la propria esistenza a favore di un obiettivo che ha inseguito senza risparmiarsi.
Mirabile il fatto che in questo film non ci sia retorica o ammiccamenti tipici dei film holliwoodiani.
Eppure questo film non è un documentario, è grande cinema. C’è precisione dei fatti, si intuisce un grande lavoro di documentazione, elementi in grado di andare a braccetto con la passione infusa dalla regista ma c’è anche grande cinema nel vero senso della parola. Dialoghi, recitazione fotografia folgoranti. E una maestria nella regia rara.
Una pellicola tesa, potente , che racconta 10 anni di ossessione dell’America e non solo. Un’ossessione che in questo caso viene incarnata alla perfezione da Jessica Chastain, una protagonista dura e ostinata, che pure riesce a regalare incredibili momenti di femminilità. Sarà stato forse questo a convincere i membri dell’Academy Award a candidarla al premio Oscar come migliore attrice? Tra le altre nominations per “Zero Dark Thirty” anche quella per il miglior film e la migliore sceneggiatura originale. Eppure questo film non si è portato a casa questi Oscar ed è sconvolgente. Kathryn Bigelow ha già vinto la statuetta per la regia del magnifico “The Hurt Locker” (ad oggi l’unica donna ad aver raggiunto questo importante riconoscimento). ….Come dire: non possiamo premiarla di nuovo, dopo così poco tempo....bàh.
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