Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
“Zero Dark Thirty” è l'ennesimo grandissimo film di una stagione personalmente veramente ricca di soddsfazioni. La Regista Kathrin Biglow mette tutto il Suo talento al servizio del racconto: ne viene fuori il Suo film più ambizioso se non il più riuscito (che per chi scrive rimane l'affascinante ed imperfetto "Strange Days"): teso, potente e asciutto, affronta in modo crudo e con taglio giornalistico (il fatto spiazzerà qualche spettatore alla ricerca di più facili emozioni) i dieci anni della caccia a Osama Bin Laden, sino alla sua fredda esecuzione. Oltre due ore e mezza che, senza alcuna sosta, e pur sapendo bene come andrà a finire, passano tutte d'un fiato. Privo di quell’enfasi fastidiosa che in altre mani sarebbe abbondata, (per intenderci nessun momento da Videogame alla "Call of Duty" , neanche nel vibrante sottofinale nel bunker dove si nascondeva abilmente Bin Laden) “Zero Dark Thirty” oltre che nella regia trova i suoi punti di forza in un montaggio serrato che dona gran ritmo, nella perfetta ricostruzione degli ambienti e soprattutto nella creazione del personaggio della tenace e combattiva "Maya", vero e proprio alter ego della Bigelow, (interpretata con sofferta intensità da una assai convincente Jessica Chastain: sarà Oscar? Al momento, è una meritata nomination) la “figlia di puttana” (come Lei si autodefinisce ad un certo punto del film : e con “due palle così”, aggiungo io) che dopo gli iniziali scetticismi (nessuno inizialmente credeva alla teoria della “ragazza”: per arrivare a Bin Laden bisognava cercare di seguire le tracce dei suoi fidati messaggeri) sarà la vera artefice del successo dell'operazione, ponendo fine a quella che era una sua vera ossessione. A chi però vi farà notare che "stranamente", dopo anni di estenuanti battaglie (specie con la burocrazia militare) non gli viene “una sola ruga d’espressione” e mantiene intatto il suo algido aspetto, pettinatura compresa, rispondetegli ...quello che volete...: oppure semplicemente che si tratta di un “dettaglio insignificante”. ( Comunque al limite confrontate due vere foto della Bigelow stessa, prendetene una del 2002 e una di oggi...uguali, anzi , è meglio adesso !!! Beato Boal !) Insomma, un Signor film, molto ma meglio di "The Hurt Locker". Voto: 8,5
WGA Awards Miglior sceneggiatura originale a Mark Boal
National Board of Review Miglior film Miglior regia a Kathryn Bigelow Miglior attrice a Jessica Chastain
New York Film Critics Circle Awards Miglior film Miglior regia a Kathryn Bigelow Migliore fotografia a Greig Fraser
Los Angeles Film Critics Association Awards Miglior montaggio a William Goldenberg e Dylan Tichenor Washington DC Area Film Critics Association Awards Miglior film Miglior regia a Kathryn Bigelow Miglior attrice protagonista a Jessica Chastain
San Francisco Film Critics Circle Awards Miglior regia a Kathryn Bigelow Migliore sceneggiatura originale a Mark Boal Satellite Award Migliore sceneggiatura originale a Mark Boal
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