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Just Like a Woman

Regia di Rachid Bouchareb vedi scheda film

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La recensione su Just Like a Woman

di supadany
4 stelle

Sorta di “Thelma e Louise” dei giorni nostri, vicenda che possiede tanti risvolti che si muovono tra dolore e desiderio di felicità, ma Rachid Bouchareb, qui alle prese con una produzione giustamente internazionale, perde spesso e volentieri le coordinate del racconto, inanellando più errori che buoni risultati che rimangono ancorati nelle intenzioni, queste si sicuramente di pregio.

Dopo aver perso il lavoro e pure la fiducia nell’amore Marilyn (Sienna Miller) decide di partire per andare a fare un provino di danza del ventre.

Nello stesso momento Mona (Golshifteh Farahani) scappa di casa quando la sua angusta suocera muore.

Le due si ritrovano a viaggiare insieme in fuga da un mondo che pare non possedere proprio una buona parola per loro.

 

Golshifteh Farahani, Sienna Miller

Just Like a Woman (2012): Golshifteh Farahani, Sienna Miller

 

Film tremendamente sbagliato, che ha dalla sua parte due personaggi di donne ferite e vogliose di vivere veramente, sensazione purtroppo imbrigliata da una narrazione che sfrutta malamente la situazione, impegnata per lo più nel tratteggio d’insieme ed incapace di coinvolgere, a causa, anche, ma non solo, di una struttura che pare più attinente ad un prodotto televisivo che ad uno di natura cinematografica.

E questo è un boccone amaro assai difficile da digerire, in più l’andamento è troppo impegnato nel seguire pedissequamente il suo corso e non riesce a far emergere pienamente l’amara natura di queste due figure femminile.

Ed è oltre modo un peccato, perché le due attrici si trovano bene, Sienna Miller ce la mette tutta e Golshifteh Farahani è perla di rara purezza, purtroppo le mancanze paiono ad un certo punto quasi clamorose e Rachid Boucherab pare lontano dai suoi giorni migliori (“London river”, 2009).

Una pellicola deludente che ha tante possibilità dalla sua (a partire dall’unione tra donne, e vita, occidentale ed orientale), ma le vanifica in rapida successione, poi non manca di colpire per la durezza della realtà che rappresenta, ma questo era, in questo caso, proprio il minimo che non poteva ad ogni modo mancare.

Svuotato.

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