Regia di Cate Shortland vedi scheda film
Inutile cercare significati lambiccati. Va superata anche l'intenzione del regista. Il senso riesce ad uscire oltre la stessa, dato che illavoro è uscito tale da porsi a sè stante. La lotta per sopravvivere è posta in primo piano, e supera ogni altra istanza. Questa lotta è desolante e mostra i bisogni primari fisici, ma anche affettivi, oltre ogni ideologia uccisa dalla guerra. La guerra pare avere cancellato le ideologie e Lore ne testimonia laverità nel finale ultimo. Pochi sprazi vorrebbero sollevare un discorso di idee che non vogliono cedere come nel finale sul treno coi tedeschi che non accettano la realtà dei campi di sterminio. La cosa è stata dimostrata anche da mio padre, appena uscito dal campo di concentramento, ad Amburgo, coi megafoni che rinfacciavano gli orrori perpetrati sugli ebrei da parte dei nazisti e la gente che scuoteva il capo sorridendo rifiutandosi di accettare questo, scuotendo il capo incredula. Il film alla fine e nel suo nucleo ha fondamentalmento evidenziato il bisogno di sopravvivenza e anche l'incoscienza dell'infanzia che cerca l'affetto e la continuità. Sino all'egoismo più ingiusto: il furto dei documenti di chi ha salvato Lore e i fratelli: il punto più nero e problematicodi tuttoil film.Tutto sparisce, del prima, per un nuovo dopo. E la vecchia nonna è rifiutata da Lore innanzi alle nuove evidenze oltre le barriere delle ideologie. Una evidenza frusta e brutale, che scavalca tutto. Forse resta una speranza, ma sta solo nel dopo lasciato alla storia.
Il furto dei documenti di Thomas, che avvilisce ogni lato umano dei sopravvissuti.
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