Regia di Kevin Mancuso, George Eastman vedi scheda film
In una Terra post-atomica le tribù dei sopravvissuti si combattono aspramente; l'oggetto fondamentale della contesa è un'arma potentissima.
Sceneggiatura di Alex Carver, regia di Kevin Mancuso: siamo approdati agli pseudonimi 'al quadrato', pseudonimi di pseudonimi: il primo è infatti George Eastman, che già di per sè è il nome d'arte di Luigi Montefiori; mentre al secondo è riconducibile l'identità fittizia che risponde al nome di Joe D'Amato, all'anagrafe Aristide Massaccesi. Tanta necessità di nascondersi è comunque comprensibile, alla luce di un prodottino dalle scarsissime possibilità come questo Anno 2020 - I gladiatori del futuro; la pellicola è una delle tante riproposizioni del quadro post-apocalittico disegnato da Mad Max - Interceptor (George Miller, 1979), film che diede vita a un filone a bassissimo costo tutto esplosioni, costumi primitivi, combattimenti fra umani sopravvissuti a una qualche ecatombe in genere di stampo nucleare. D'Amato, neanche a dirlo, in tutto ciò sguazza a perfezione; e se i primi cinque minuti di Anno 2020 sono interamente occupati da scontri e combattimenti, comunque ci si rassicuri: la restante ora e mezza non sarà poi tanto diversa (e c'è anche una scena di roulette russa evidentemente 'omaggiante' Il cacciatore di Michael Cimino, 1978). Protagonisti: Al Cliver, Daniel Stephen, Donal O'Brien, Peter Hooten, Harrison Muller Jr.; musiche 'sintetiche' di Carlo Maria Cordio. Sottocinema più aderente al concetto di plagio che a quello di citazione o variazione sul tema; comunque ricco di idee e di spunti, più o meno riusciti che siano. 2,5/10.
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