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La patata bollente

Regia di Steno vedi scheda film

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La recensione su La patata bollente

di zombi
8 stelle

nel 1979 in pieno anticipo o contemporaneamente a tutti i vari comandanti che ci stanno con le varie dottoresse, o i pierini che scorreggiano tra una barzellettaccia e l'altra, steno ci da una dimostrazione di come si possa e si debba parlare di froci senza cadere nella farsaccia o scadere nella paura di essere additato come un simpatizzante o che altro. pozzetto che comunque la sua carriera degna di nota se l'era costruita e cercava di proseguirla, aveva già dato ottima prova di sè qualche anno prima con IL PADRONE E L'OPERAIO. qui da padrone si vota alla lotta di classe indossando tutone blu da metalmeccanico, puro uomo comunista che da solo picchia sei o sette fascisti e ha una fidanzata col viso, le tette e le cosce di edwige fennech. insomma come dire che ce l'aveva sempre duro...(evoluzione del maschio operaio, da comunista uomo tutto d'un pezzo a leghista celodurista). succede che una sera nel tornare verso casa salva da un pestaggio un ragazzetto e se lo porta a casa. il ragazzetto(massimo ranieri) è guarda caso frocio e pozzetto sarà costretto a fare i conti con se stesso. in una società in cui il frocio stava tentando pian pianino ad uscire allo scoperto, la società stessa doveva imparare che il frocio non era un ratto di fogna pronto a far da untore e spargere chissà mai quale peste nel bel mondo di sopra, ma era semplicemente una parola usata in maniera spregiativa per catalogare individui facenti parte della società stessa. un marchio per individuare tasselli del mondo che non si "aveva" voglia di capire. terrone, frocio, negher, puttana,  extracomunitario, drogato e comunista. la persona "per bene" che davanti alla libreria alternativa che brucia, resta impassibile e anzi, come arriva la polizia e chiede delucidazione comincia a sputare odio verso "quèlli" e a farsi in quattro per difendere le croci uncinate, è iconica di qualsiasi malessere personale che si vuole obbligare lo stato a trasformarlo in un malessere di tutti. non è da poco per una commediola che sa essere leggera e divertente e per tre divi come pozzeeto, ranieri e la fenech.

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