Regia di Steno vedi scheda film
Quando in Italia ancora gli operai erano considerati parte importante di una società che oggi tende a non occuparsi di loro, e la parola "comunista" non era pronunciata con disprezzo da politici, pur di parte avversa, e quindi c'era una coscienza di Stato nella sostanza più robusta, era possibile anche una commedia per le grandi masse, certo, ma che riguardava, facendo sorridere, appunto un protagonista operaio, sindacalista e di fede marxista che si trova a dover conciliare la sua "apertura di idee" con un giovane gay salvato da un pestaggio, e ospitato a casa propria, con gli equivoci a non finire che scaturiscono da tale situazione. Renato Pozzetto è qui nella sua migliore interpretazione, assieme a quella di "Da grande", gioca da mattatore e sui mezzi toni, Edwige Fenech è , nel ruolo della grintosa fidanzata convinta che l'amato sia tentato dal nuovo amico, oltre che al solito bellissima, anche convincente, e Massimo Ranieri dimostra una volta in più il proprio eclettico talento: la regia di Steno , pratica e abile, confeziona un film leggero, per carità, ma che trent'anni dopo la sua concezione diverte e fa riflettere su quanto è cambiato,non in meglio, questo Paese.
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