Regia di Rian Johnson vedi scheda film
Come thriller mi è piaciuto, come film fantascientifico un po' meno.
Ogni racconto sci-fy deve rispettare la regola base secondo la quale si può cambiare un aspetto della natura della realtà, tenendo coerente tutto il resto, fino alle estreme conseguenze. Spitz insegna. Purtroppo in questo caso ben due elementi non quadrano, ed uno è proprio il movente del film: una macchina del tempo (che sembra una lavatrice abbandonata in una fabbrica diroccata, disponibile a tutti...) viene adoperata dai criminali, e solo da loro, non per andare nel passato ed arricchirsi, o vendicarsi, o evitare di finire in galera o di morire, o quant'altro una mente priva di scrupoli può immaginare, ma per... sbarazzarsi di cadaveri "ingombranti" ! Assolutamente ridicolo. Come se una tecnologia che inventa motociclette a turboreattore, schermi tridimensionali e macchine temporali, non riuscisse a smaterializzare della carne, per quanto elettronicamente marchiata.
In secondo luogo, la faccenda della telecinesi è pure essa sottostimata. Facoltà di pochi, che in pratica non serve a fare tutto quello che si può volere, ma soltanto a far svolazzare qualche moneta sopra la mano. Abbastanza assurdo.
Fortunatamente una volta messi in sospensione questi errori (che potevano essere aggiustati anche facilmente), il film scorre bene e ci si lascia coinvolgere dalle vicende stralunate dei personaggi.
Bella l'idea della "memoria offuscata". Finale con ovvio paradosso temporale irrisolvibile.
Bruce Willis sempre in forma, Emily Blunt intensa e carina, Joseph Gordon-Levitt inespressivo e spaesato.
Abbastanza fuori clima e tutto sommato sopra le righe la faccenda dell'uccisione dei bambini.
Insomma, un po' occasione sprecata.
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