Regia di Rian Johnson vedi scheda film
Se in Timecop i poliziotti viaggiavano nel tempo per arrestare banditi, con Looper avviene l'opposto: i criminali (o presunti tali) vengono direttamente spediti nel passato per essere giustiziati. Già, perché i viaggi nel tempo sono possibili ma vietati e dunque ne restano solo degli usi illleciti. I loopers sono appunto degli assassini pagati per assolvere questo compito, ad un dato orario vedono sbucare dal nulla la loro vittima incappucciata e imbottita di lingotti d'argento che costituiscono il loro pagamento; devono solo premere il grilletto della spingarda in dotazione. La loro carriera non è lunghissima ed un bel giorno sono destinati a trovarsi davanti il loro alter ego del futuro imbottito di lingotti d'oro, vuol dire che il loop viene chiuso ed il loro lavoro è finito. Ogni tanto però qualcosa va storto, soprattutto quando la vittima designata (un looper) arriva senza cappuccio e legacci e vuole salvare la donna amata nel futuro, uccidendo un bimbo che da grande diverrà "lo Sciamano", una sorta di terrorista dotato di poteri telecinetici.
Looper ha un grosso pregio, al di là della trama che pesca un po' ovunque nella letteratura di genere, gioca pulito. E' una peculiarità di molti film di fantascienza ben fatti. Non cerca di nascondere i trucchi e le incongruenze ma le piazza sul tavolino all'inizio della partita. I poteri telecinetici sono, come il viaggio nel tempo, degli assunti dell'incipit e, allo stesso modo, non hanno alcun valore per l'uomo del presente perché non sono utilizzabili in alcun modo. Servono a fare innocui giochini di prestigio, spostare piccoli oggetti e farli roteare nell'aria. Soprattutto, viene scardinato alla base uno degli assunti fondamentali dei viaggi nel tempo, ovvero la congettura di protezione cronologica. In tutti o quasi i film di fantascienza, il viaggio a ritroso nel tempo cerca di evitare l'incontro con se stessi, onde aggirare il pericoloso paradosso che ciò comporterebbe. In Ritorno al Futuro il protagonista evita accuratamente il se stesso del passato, onde impedire fastidiose conseguenze nel futuro, in altri casi si paventa addirittura una singolarità temporale in grado di distruggere ogni cosa ma qui il gioco si fa più interessante perché la distorsione temporale finisce per riguardare solo e soltanto il soggetto che incocci se stesso, con conseguenze tutto sommato blande e diventa, più banalmente, una distorsione nella memoria del protagonista: i suoi ricordi si appannano e vengono sostituiti con altri legati ai nuovi eventi. E' un espediente per certi versi geniale, la nostra memoria funziona già così, seleziona alcuni eventi da memorizzare chiaramente, altri si perdono, altri ancora sono confusi ed in alcuni casi si sovrappongono al sogno, tutto assume in qualche modo valenze anche metaforiche fornendo persino un valore aggiunto.
Looper merita di essere visto, soprattutto da chi ama il genere, perché funziona e regge nel complesso, riuscendo ad aggirare o prendere di petto gli stessi paradossi che hanno mortificato altre pellicole. Joseph Gordon-Levitt ha fatto passi da gigante dai tempi di Una famiglia del terzo tipo, è lui il vero mattatore sul set.
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