Espandi menu
cerca
Looper - In fuga dal passato

Regia di Rian Johnson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Enrique

Enrique

Iscritto dal 4 febbraio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 64
  • Post 3
  • Recensioni 662
  • Playlist 5
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Looper - In fuga dal passato

di Enrique
7 stelle

I film sui viaggi nel tempo sono ostici perché si prestano a una ridda di “ma” e “se” che, se sviscerati, costringono al collasso qualsiasi impianto narrativo (ROTOTOM).

Un programma niente male, soprattutto se ci si confronta con questo Looper.

http://manilovefilms.com/wp-content/uploads/2012/09/looper-2.jpg

Trama: un sicario staziona fisso nel 2044 per liquidare “pacchi umani” scomodi (ricevendo la paga incorporata nel pacco stesso), visto che nel futuro tutto è sottoposto ad un rigido controllo (decesso e post mortem compresi). Il cerchio sembrerebbe chiudersi (davvero strano che sia stato lo stesso copione ad alimentare questa erronea credenza) quando il killer si trova a fare i conti con il sé stesso invecchiato di 30 anni. La prospettiva di altri 30 anni di pacchia dorata fanno partire la schioppettata… ma poi soggiunge il brusco ritorno nel passato (dalla parte del “fagotto” però)… per vedersi giustiziare sempre per mano di sé stessi !?? Ma come!? Il cerchio, così, non ha mai fine!

In quel caso la missione del sicario termina, gli sarà assicurata una ricca ricompensa e trent’anni di vita tra gli agi, alla scadenza dei quali verrà rispedito indietro nel tempo e può capitare, però che ad uno di questi esecutori, denominati looper, accada di eliminare di nuovo il proprio se medesimo inviato dal futuro…

In quel caso la missione del sicario termina, gli sarà assicurata una ricca ricompensa e trent’anni di vita tra gli agi, alla scadenza dei quali verrà rispedito indietro nel tempo e può capitare, però che ad uno di questi esecutori, denominati looper, accada di eliminare di nuovo il proprio se medesimo inviato dal futuro….

(cit. LAMPUR)

ECC.

Ordunque, il loop avrebbe, invece, fine solo sé la 2° volta si venisse ammazzati da qualcun altro, ma nel film questa possibilità è data come meramente eventuale (se è vero che taluni loopers - tipo Seth e Joe - si avvedono solo per caso della triste coincidenza, altri sono pronti a festeggiare per la notizia, comunicata loro vis-à-vis, del “pensionamento anticipato”).

Ma andiamo con ordine.

http://2.bp.blogspot.com/-N1AxWXxNZQI/UGeWvJBNqII/AAAAAAAACOo/jMUdNBSCs3I/s1600/looper.png

 

A ben riflettere, il fatto che il sé anziano percepisca (benchè a fatica) le stesse sensazioni/ricordi del giovane (alcune delle quali sono mere proiezioni future), così come il fatto che le lesioni fisiche subite del giovane incidano, altresì, sul corpo dell’anziano (il caso del vecchio Seth/P.Dano è emblematico) ci inducono a credere al verificarsi di un loop temporale nel vero senso dell’espressione: (ovvero) un ciclo (in questo caso) di nascita e morte ristretto in un’unica dimensione, ove tutto finisca per non essere semplicemente collegato (con maggiore o minore intensità), bensì letteralmente sovrapposto…. (a fronte dell’allettante possibilità, benchè solo astratta, che le due esistenze, riappacificate, coesistano liberamente, ma su autonomi binari… o, comunque, come accade nel film, che coesistano per tutto il periodo di tempo che residua finchè una delle due non sopraffà l’altra).

Il che è davvero difficile da credere (a mio avviso più di quanto non lo siano i più tradizionali paradossi dello spazio-tempo).

Ma non è ancora questo il punto. Tornando al cuore del problema, non è affatto chiaro un altro aspetto del loop: dare mandato, al sé più giovane, di assassinare il looper anziano comporta lo scioglimento del “contratto”… con il primo (dei due); ergo, da quel momento, il looper giovane sarà libero di non essere più al servizio del mandante futuro. Ma quanto al secondo? Quand’è che il rapporto si scioglie con questi? Verosimilmente il lopper anziano sarà stato al servizio del suo capo fino alla maturità, ma ritornare indietro per far terminare la sua vita da un sé medesimo non potrà che condizionare la vita di quest’ultimo (azioni criminose comprese), sì da dare adito al cortocircuito; alla miccia che minacci il protrarsi del circolo vizioso…

 

Dunque, insistiamo (ricapitolandole) sulle note dolenti:

1) ci deve essere stato un inizio: una vita condotta linearmente fino alla maturità/anzianità, all’insegna (in questo caso) del crimine violento e senza sensi di colpa, fino a quando nella viziosa deboscia non faccia irruzione, di colpo, il capriccio dello “sciamano” di turno, sì da innescare il loop… eppure nel film, di questa indimenticabile ”1° volta”, non vi è traccia (il flashback sul passato di Joe giovane che matura e assume i tratti di B.Willis comincia solo dall’omicidio di un sé medesimo materializzatosi d’emblée, nel solito posto);

2) la fine precoce (perché anticipata di giusto un trentennio) non può non aver avuto ripercussioni sulla malavita condotta dal sé medesimo anziano medio tempore (ovvero in quel trentennio) = non pare un tantino controproducente la scelta di far fuori il vecchio proprio dal sé medesimo giovane (il quale, quindi, da quel momento in poi non sarà più vincolato ai suoi mandanti futuri e potrà dedicarsi a tutt’altro)?

3) (Segue) In tal modo non è che si risolve definitivamente il problema, anzi; si dà vita ad un loop (altro che chiuderlo come osservavo più sopra), perchè trascorsi trent’anni si porrà il problema di infagottare nuovamente il loooper per rispedirlo nel passato ecc. (l’opinione di LAMPUR è alquanto eloquente al riguardo);

4) (fra l’altro) oltre a non avere senso avvertire (ed allarmare) apertamente il looper del proprio luttuoso destino per i motivi suesposti, ci si può chiedere se una lautissima paga possa dirsi sufficiente a comprarsi (la fedeltà, la rassegnazione ed il sacrificio di) uno che, fino a quel momento non ha dimostrato di essere propriamente uno stinco di santo…

5) E, infine (e detto per inciso), mi pare così strano che una delle fondamentali condizioni di congruità della storia (quella per cui non si avrebbe potuti prescindere dal commettere i crimini più efferati in un passato meno cyber-controllato) sia venuta sgretolandosi proprio a scapito di Joe/B.Willis (per cui, mentre sue moglie terminava l’esistenza sotto i di lui occhi, quest’ultimo avrebbe dovuto attendere, per la medesima sorte, di essere tradotto in un’altra epoca… mah).

Xu Qing, Bruce Willis

Looper - In fuga dal passato (2012): Xu Qing, Bruce Willis

 

Detto questo, non è chi non veda come il film in commento abbia più punti di forza che debolezze.

Anzitutto è assai Interessante lo scenario di degrado totale prefigurato quale destino ineluttabile dell’umanità (Cina esclusa, forse). Le cui penose ramificazioni allignano benino nella caratterizzazione delle (due) donne (Suzie/P.Perabo e Sara/E.Blunt). Bellissime, eppure avvolte da una solitudine sordida e triste.

Piace anche l’interpretazione di J Gordon-Levitt, il quale - nel tentativo di emulare la fisionomia di B.Willis - dà proprio l’idea di essere un’altra persona (ma l’espressività non ne risente, anzi).

Nella seconda parte subentrano altre motivazioni a suffragio della bontà dell’operazione. La fantascienza sì fa diafano velo di un abisso che cela un coacervo di profondi quesiti esistenziali (tutti splendidamente condensati negli ultimi, pesanti fotogrammi del film) senza che l’azione (in lieve discontinuità con quanto vistosi sino a quel momento) allenti la tensione ingenerata da quel reticolo di dilemmi.

Ottima, ad esempio, si rivela l’idea di mettere a confronto l’arroganza sprezzante della gioventù con il senno (franco e scarsamente comprensivo) della maturità. Un confronto dall’esito affatto prevedibile, atteso che, se il vecchio si diverte a prendere a calci nelle palle il nuovo che avanza (bradipo68) ed a guardare poco oltre il proprio naso, è il nuovo che avanza a compiere la scelta più difficile; quella che riconcilia la coscienza con il prematuro disincanto dell’uno e le ossessive illusioni dell’altro.

Last but not least, per quanto un po’ farraginosa ed “ingrippata”, la trama (come spero di aver dimostrato) attiva le rotelle (e l’immaginazione). Il che succede sempre più raramente nel cinema mainstrream.

Ergo, questo Looper è un film che ti vien voglia di rivedere (ed è questo, in fin dei conti, a fare la differenza).

Dunque, alla prossima visione!

 

P.S. Ma poi: perché mai proprio la Cina?

 

P.S. 2 "Li mortacci" quanto ho scritto stavolta! XD

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati