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Tutti pazzi per Rose

Regia di Régis Roinsard vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tutti pazzi per Rose

di barabbovich
6 stelle

Siamo nel 1959 e per Rose (interpretata da una Déborah François che scimmiotta alla meno peggio Doris Day) la realizzazione professionale significa trovare un posto come segretaria. L'occasione arriva grazie allo studio di assicurazioni diretto da Louis Échard (Duris), che ha un pallino: farla partecipare al campionato regionale di dattilografia. Lo spazio di affermazione della ragazza - dal campionato di Normandia a quello nazionale, prima di presentarsi ai mondiali in America - aumenta in modo inversamente proporzionale alla distanza tra lei e il suo capo, col quale, come da programma, finisce a letto. Complicazioni inevitabili.
L'idea migliore del film d'esordio di Régis Roinsard è quella di trasferire il culto della velocità, topos del XX secolo, non sulle auto o le moto, ma su un aspetto secondario come quello del battere a macchina, declinandolo per di più al femminile. E se la messa in scena vintage e tutta colori pastello riprende con assoluta destrezza gli stilemi delle commedie rosa anni '50 - '60 (imperdibili i titoli di testa) e le invenzioni visive non mancano e chiamano l'applauso, l'intera vicenda è un po' troppo stiracchiata e tirata per le lunghe (quasi due ore di film con una scena di sesso totalmente fuori registro) e incapace di sciogliere i due nodi cruciali relativi all'allontanamento tra padre e figlia e alle ragioni che spingono Régis con tanta solerzia e determinazione a dotarsi di una segretaria da primato.   

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