Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
In una città francese, dove la vita di tutti i giorni è difficile da trascorrere, molti individui (animali compresi) si suicidano per la monotonia (o per le sventure) della loro vita. La vicenda comincia con il tentato suicidio di un vecchietto, quale viene salvato da un signore. Quest'ultimo gli dice che suicidarsi in pubblico è reato, perciò lo colloca in una bottega dei suicidi, "Magasin Des Suicides": il proprietario, Mishima è orgoglioso degli affari, che a quanto pare vanno alla grande; l'intera famiglia lo aiuta e lo sostiene. Quello stesso giorno, Lucrèce (moglie di Mishima) partorisce un terzo figlio e lo chiama Alan: il karma vuole che quest'ultimo sorrida dinnanzi a loro. Passano gli anni e Alan continua a sorridere, evitando di pensare negativo: gioca con gli aereoplanini di carta, disegna la sua famiglia felice, esprime le sue opinioni (ad esempio, pensa che sua sorella Marilyn sia bella, quando quest'ultima è priva di autostima); riassumendo, pensa e fa cose che nella bottega non è degno fare. Nonostante gli affari vadano alla grande, Mishima è comunque triste, senza un valido motivo. Mentre i due fratelli di Alan trascorrono in modo triste lo loro giornate, quest'ultimo cerca di apparire sereno, anche se ferito e offeso da ciò che lo circonda. Continuano i suicidi alla bottega: i genitori di Alan tentano più volte il suicidio, poiché stanchi di imporre quest'ultimo a chi li va a visitare. Mentre lo accompagna a casa da scuola, Mishima tenta di strangolare e uccidere con le sue mani Alan, poiché canticchia molto felicemente, ma non essendoci uscito, gli fa fumare un pacchetto di sigarette, facendo sarcasmo sul fatto che faccia bene furmarle.
E' il compleanno di Marilyn e Alan regala a quest'ultima un foulard e un cd di musica orientale, riuscendo a farle cambiare il carattere in meglio. Quella stessa notte, Alan esce dalla bottega e va a trovare i suoi amici, i quali gli avvertono che il tabacco fa venire il tumore, poco dopo quest'ultimi e Alan si vedono l'esibizione di Marilyn, la quale si esibisce nuda, col foulard. Sempre quella notte, Mishima tenta il suicidio, ma viene fermato da Lucrèce: il giorno dopo, Mishima va da uno psicologo e gli spiega com'è la sua vita, ma quest'ultimo invece di aiutarlo, gli peggiora la vita, obbligandogli a rimanere a letto per giorni e giorni. Lucrèce comincia a notare il cambiamento caratteriale in Marilyn e non sa se essere stupita o sconvolta, ma soprattutto Alan comincia a rivoluzionare il mondo, distruggendo la tematica del suicidio: aiuta un paziente della bottega a non buttarsi dal ponte, e assieme ai suoi compagni, aiuta il resto della città a non compiere istinti suicidi (N.B: Con Mishima a letto e Marilyn felice, la bottega sembra quasi aver perso il suo spirito gotico.). Appunto Alan con i suoi amici si presentano alla bottega, dove tentano di animare il tutto "pompando" un po' di musica house. La bottega si trasforma completamente in una discoteca e Marilyn sembra avere incontrato il suo unico vero amore, il quale stava comprando strumenti di suicidio. Poco dopo aver staccato la musica, Lucrèce porta Alan in bottega e vede Marilyn baciarsi con il ragazzo che, appunto si stava per suicidarsi; quest'ultimo chiede la mano di Marilyn e Lucrèce accetta. Dopo aver preparato un picnic, dalla stanza da letto Mishima sente l'odore del cibo, e stranito da ciò, comincia a sclerare e tenta di uccidere (con una spada) Alan, il quale ha confessato di aver cambiato lo stile della bottega. Risultato? Dopo essere stato perseguitato da suo padre, Alan propone a lui di farlo sorridere in cambio che non lo uccida e ci riesce. Il film finisce mostrandoci il cambiamento della bottega, trasformandosi in una creperia (ironico il fatto che si chiami che si chiami così) e Mishima che condivide privatamente una crepe con un cliente (facendolo morire).
Sarò impopolare, ma a me il film è piaciuto, anche se contiene delle pecche che tenterò di spiegare. Credo sia un film sopravvalutato dagli amanti del gotico, e a quanto pare è bastato inserire una sceneggiatura aberrante, una storyline buffa e strana allo stesso tempo, un'atmosfera cupissima e agghiacciante, dei personaggi gotici e freddi e una morale insensata; io penso sia un film nel mezzo. Sin dall'inizio del film, avevo un senso di stranezza verso l'animazione dei personaggi, poiché quest'ultima non è molto comune al mondo d'oggi, che è caratterizzato dalla CGI e schifezze varie (ovviamente se realizzate bene). Ho apprezzato a pieno il personaggio di Alan, il quale ha un sogno: rivoluzionare la sua città e perché no, il mondo dal temibile grande problema del tentato suicidio. Personaggio elegante, con molta autostima, che purtroppo cade nella trappola delle sigarette, da cui esce facilmente: stessa cosa vale per Marilyn, che (secondo la mia interpretazione) è la rappresentazione della tipica ragazza moderna. Sapete no? Quella ragazza che odia la sua vita, che vuole uccidersi per la sua vita disagiata.. questo stereotipo, neanche tanto esagerato, mi è piaciuto un sacco, soprattutto perché Marilyn non è rappresentata come maschiaccio che dice parolacce e/o bestemmia, ma come una semplice ragazza depressa che, soltanto grazie all'aiuto del fratello minore, riesce a ritrovare un minimo di autostima e di pace interiore, grazie alla musica orientale in cd prestatogli dal fratello; riassumendo, è l'esempio di salvezza della tipica ragazza depressa. Hanno reso inutile invece Vincent, il primogenito della famiglia, che viene rappresentato come depresso in 3/4 di film e solare alla fine, e stessa cosa vale per lo psicologo, il quale è servito a peggiore la situazione, già peggiorata di suo. C'è una particolare scena che mi è piaciuta, ovvero quando Alan e il suo gruppetto di amici tenta di aiutare gli adolescenti ad evitare il suicidio, e questo sembra satirico: non vi viene in mente che durante la pubertà i ragazzini tendono a farsi forti, e a superare le loro paure? Con gli adolescenti, soprattutto quelli troppo influenzati dalla negatività, questa cosa non funziona. Non voglio generalizzare, perché non apprezzo fare tale gesto, ma purtroppo è una cosa reale. Su Internet troviamo foto di ragazzi, con scritto accanto "voglio uccidermi", che secondo loro è una forma di humor nero, quando è solo un'espressione volgare e "orrida", a parer mio e i ragazzini, durante la pubertà trasmettono felicità, ma non sanno cosa gli aspetta durante l'adolescenza, ovviamente non parlo per tutti. Il film ha alcune pecche: le musiche, l'atmosfera troppo dark e l'happy ending. Le musiche sono molte e stonano nell'arco di tutto il film: sono soprattutto ripetitive perché l'argomento è quello e non c'è molta originalità. Per l'atmosfera "troppo dark" in realtà non dovrei dire quasi nulla, eppure essa è troppo spinta, esagerata poiché trattata con l'intelletto dell'adulto: non credo ci sarà MAI nella vita alcun genitore che farà vedere a suo figlio questo film, perché necessita di un'ottima coscienza, nonostante le critiche schiaccianti che si possono trovare su Internet. E infine l'happy ending.. che dire? Sembra di essere in un film Disney, ma non me la dovrei prendere troppo, anche se è lecito poiché, dopo aver passato oltre un'ora di film, sembra come se in un film normale alla fine ci si svegli in un sogno (e ciò fa arrabbiare, eccome se fa arrabbiare).
Insomma: film esagerato, molto cupo ma piacevole.
6½
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