Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
In una città grigia e triste il suicidio è vietato… solo se commesso in strada. Motivo per cui la famiglia Tuvache ha aperto una redditizia attività: un negozio che vende tutto l'equipaggiamento utile a mettere in pratica il suicidio perfetto. Quando la moglie Lucrèce dà alla luce Alan, terzogenito della lugubre famiglia, il piccolo manifesta da subito allegria e gioia di vivere e crescendo metterà a repentaglio la redditizia attività di famiglia.
Tra i numerosi generi della settima arte, i musical e i film d’animazione sono quelli che preferisco meno. Credo di aver già detto tutto. Pur ammettendo che ci sono (rare) eccezioni che sono state capaci di farmi ricredere devo dire che mi sono approcciata alla pellicola in questione per il titolo e per qualche entusiastica recensione.
Bene, ho fatto male.
Il film è ripetitivo. Attraente solo per la prima parte e seppur di breve durata la sua visione diventa agonica già dopo i primi venti minuti. Insomma, finito l’incipit è già passato l’interesse. Vuoi per le canzoncine smielate, vuoi per i personaggi poco attraenti; i clienti della bottega sono gli unici interessanti ma i loro interventi sono troppo brevi per salvare le sorti della pellicola.
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