Regia di Don Siegel, Luis Marquina vedi scheda film
Opera minore di Don Siegel, regista un pò discontinuo ma a cui si devono comunque molti film importanti come L'invasione degli ultracorpi e Fuga da Alcatraz. Lo vidi anni fa su Telemontecarlo, che lo passava abbastanza spesso: la trama racconta di un giovane architetto americano che si trova in Spagna per realizzare il progetto di un albergo e deve ricevere l'approvazione di un ricco committente. Durante il viaggio, è affiancato da un'interprete del luogo di cui si innamora, ricambiato, ma la ragazza è inseguita ossessivamente da un suo precedente fidanzato di origine gitana che, ad un certo punto, sembra voler uccidere l'architetto...
Il film gioca le sue carte migliori nella fotografia e nelle riprese delle bellezze turistiche della Spagna, da Madrid a Tosa de Mar, ma si tratta per l'appunto di valori figurativi da cartolina e non sostanziali e, comunque, anche nel sottogenere del film "turistico" si è visto decisamente di meglio (ad esempio Vacanze romane di Wyler). La trama, poi, non ha quasi niente di originale, spesso cade nel melenso e nella banalità anche nel ritratto dei gitani e delle loro sanguigne tradizioni. Per quanto riguarda gli attori, la spagnola Carmen Sevilla non manca certo di fascino e prometteva bene, ma non mi risulta che abbia avuto una carriera molto interessante in seguito (interpretò soprattutto film commerciali in patria, con qualche rara eccezione come La venganza di Juan Antonio Bardem); l'americano Richard Kiley, che ritroveremo invecchiato in Uccelli di rovo, se la cava senza infamia e senza lode.
voto 5/10
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