Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
uno dei piu' grandi film di tutti i tempi. Ancor oggi modernissima, e' un'opera di grande sperimentazione e innovazione linguistica. Dreyer mette ogni elemento formale a sua disposizione (dal montaggio ai movimenti di macchina, dai volti delle persone all'uso del materiale plastico etc...), al servizio di tematiche alte e nobili (il contrasto tra la religiosita' ufficiale e ipocrita delle autorita' e quella sincera, pura, genuina della pulzella; l'irrazionalismo di una civilta'; la solitudine e l'individualismo di una donna salda ai suoi principi, contro un sistema che la vorrebbe conformizzare alla massa, condannandola ad una vita di prigionia). Dreyer rappresenta Giovanna come una martire, una figura cristica, un "essere il cui unico modo di trionfare e' quello di perdere fino in fondo" (Bresson), una donna che vede nella morte la liberazione da un mondo ostile, il quale avra' il coraggio di insorgere e ribellarsi solo dopo la sua fine sul rogo. E' il primo caso di film storico intimista: Dreyer scova nei volti delle persone le caratteristiche socio-morali di un'epoca (il Medioevo). Sociologicamente di grande attualita' (il militarismo impettito e orgoglioso del generale inglese; la componente burocratica del trattato da firmare; i metodi subdoli usati dalle autorita'...), e' in definitiva una potente parabola sull'intolleranza nei confronti dell'eccentricita', sulla ferocia della persecuzione e sull'umilta' di una donna comune che si oppone all'ottusita' dei potenti
bella, adeguata ai vari momenti del film
ha interpretato solo questo film: performance memorabile!
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