Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
VOTO 9,5 BASILARE Stupendo Dreyer ai limiti della sperimentazione, con un soggetto a lui ideale: l'uomo contro il bigottismo e le credenze di una classe dirigente che si crede superiore e a prova di errore, detenendo il potere attraverso un uso strumentale della religione. L'ispirazione religiosa (spirituale) più pura è però capace di sconfiggere anche la paura, generata da una violenza umana diretta sempre verso i più deboli, che il più delle volte sono i migliori ma devono soffrire perchè sono dei diversi. Il regista ci chiama ad uno sforzo emotivo notevole con le sue inquadrature (di sbieco, virtuosistiche, tutte primi, primissimi piani) imponendo al film un ritmo impressionante. Il finale sul rogo con il volo degli uccelli non può non commuovere, utilizzando magistralmente il montaggio per enfatizzare il coinvolgimento emozionale dello spettatore (funzionale e geniale alla faccia dei pur virtuosi De Palma e Bertolucci per esempio). Uno dei capolavori del cinema di tutti i tempi, grandioso e rispetto ad altri film di Dreyer, più lineare e clamorosamente di più facile comprensione (siamo nel '28 e togliendo alcune staticità tipiche da film muto, visivamente è praticamente un film moderno in b/n!) sorprendendo per le tematiche affrontate, che alla fine sono sempre state le stesse in tutta la sua produzione. Applausi.
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