Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
Il marchio di Dreyer si vede bene: La passione di Giovanna D'Arco è un film di tensione ed inquietudine senza eccessi di azione e quasi privo di dialoghi (essendo ancora negli anni del cinema muto, c'era spazio solo per qualche didascalia). Insomma, il grosso del lavoro lo fanno l'inquadratura ed il montaggio; non si può che ammirare lo studio fatto dal regista per affondare nello spirito - passando a forza, con insistenza, dagli occhi e dalle smorfie del volto - della protagonista, il nucleo vitale del film è tutto racchiuso in questo tentativo, di grande portata espressiva, di raccontare uno stato d'animo per immagini. Il principale punto negativo della questione però, posto che Dreyer fa un lavoro straordinario, è che se l'uso del primo piano viene rivoluzionato da questa pellicola, non è che si possa dire poi molto altro. E' cinema muto e volutamente privato persino delle musiche di commento; è ambientato pressochè interamente in una stanza, nel tribunale dell'inquisizione; l'azione - in senso fisico davvero poca - si svolge nel giro di poche ore; i personaggi sono fondamentalmente due: Giovanna ed il tribunale, come una massa informe di volti malvagi che sappiamo fin dall'inizio non avere alcun interesse a smuoversi dai propri pregiudizi e ad ascoltare realmente la ragazza. Giovanna D'Arco era peraltro diventata santa da poco (1920); l'Europa era a cavallo delle due guerre mondiali e l'atmosfera, pur non potendo presagire quel che sarebbe successo, non era comunque delle migliori: un film come questo certamente vuole dirci qualcosa sull'aria che si respirava nel vecchio continente alla fine degli anni '20. Da qui al capolavoro, calcolando pure che io non capisca le numerose entusiastiche critiche e recensioni di questo film, ce ne passa. 6,5/10.
Le ultime 24 ore di Giovanna D'Arco: l'inquisizione la condanna per eresia, lei ritratta le sue tesi (si proclama figlia di Dio) per paura delle torture, poi però viene condannata alla galera a vita e decide di andare incontro al rogo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta