Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
-Dio, che sofferenza..-
Così definisco questa eccelsa opera della settima arte e del muto firmata C. T. Dreyer.
Giovanna è un simbolo, il simbolo della fede in Dio, intesa come fede in un obbiettivo ultimo, in un obbiettivo altissimo: "il martirio sarà la mia vittoria, la morte la mia liberazione" dice in procinto al rogo. 'Giovanna verrà celebrata in ogni epoca dalla Francia come una martire, una Santa' scrive nel finale.
La mancanza di fede è la diretta conseguenza delle nostre disgrazie, ma Giovanna consapevole, non è andata ioncontro ad una disgrazia, bensì all'immortalità.. come lo è per quest'opera atemporale et eterna.
Carl Theodor Dreyer scelse di fare la pellicola senza musica, che di fatto non è necessaria. La telecamera regalando dei primi piani e delle bellissime riprese, non solo all'avanguardia per l'epoca, ma che ancora oggi definibili come magistrali e sublimi: fa entrare lo spettatore come un fiume in piena, nelle lacrime e nelle espressioni addolorate ed allucinate di Giovanna d'Arco, negli sguardi e nelle affermazioni velenose del pontificato, nelle sequenze effimere e dolorose come una lancia nella piaga di un costato sanguinante. Tutto questo ci entra nell'animo come una melodia in Adagio, fra Allegro ma non troppo e una Toccata e fuga. Giovanna, vibra, vibra dentro il nostro corpo e ci sfora le ghiandole lacrimali degli occhi con delle gocce quanto grandine in un autunno prossimo all'inverno. Col costruirsi della storia si provano freddo e tristezza, tanto dolore, fino ad arrivare a quella fiamma, nell'epilogo, che ardendo, brucia Giovanna, e, bruciando i nostri cuori. Sentiamo il calore che arde il suo nome, come una voce d'amore, risonante etternamente. Opera che lascia ammutoliti, esterrefatti, angosciati, pieni, stanchi e ammalati, come se avessimo vissuto noi quella fine accanto a lei; però consapevoli, perchè Giovanna non è morta, ma è viva e vivida nei nostri cuori. Grandissima Renée Falconetti.
La Passione di una Santa innocente.
Le lacrime di Giovanna d'Arco, Pulzella d'Orléans.
Maestro senza tempo, come lo sono stati 4 o 5 nella storia del cinema...
Fin dal primo fotogramma ipnotizza e ci accompagna fino alla fine di tutto, attraverso una lunga agonia di emozioni. Quando comincia il film, la vita del personaggio che sta impersonando è già agli sgoccioli, e noi consapevoli, ne compatiamo il lungo travaglio.
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