Regia di Carlo Carlei vedi scheda film
I giovani Giulietta e Romeo si amano, ma le loro famiglie sono in guerra. Lei è già promessa sposa a un uomo che non ama, cosicché il giorno prima del matrimonio frate Lorenzo le consiglia una pozione che causa morte apparente per alcune ore. Nessuno è avvisato dello stratagemma, neppure Romeo, che decide perciò di avvelenarsi a sua volta.
Dopo aver tentato la via della fiction-kolossal con operazioni di un certo rilievo sul piccolo schermo (le biografie di Padre Pio e di Enzo Ferrari, il remake de Il generale Della Rovere), Carlo Carlei torna al primo amore, cioè il cinema, con questa megaproduzione internazionale battente triplice bandiera italiana, inglese e svizzera. L’ennesima riproposizione delle tragiche gesta dei due innamorati shakespeariani, si potrebbe sostenere; e non a torto, perché in effetti questo Romeo & Juliet non offre più di tanta personalità. Ma è proprio questa peculiare attinenza alla pagina di origine a costituire la cifra stilistica essenziale dell’opera, la cui sceneggiatura (Julian Fellowes) pare realmente molto rispettosa dello scritto del Bardo. Un’operazione forse un po’ incolore, nel complesso, ma tendente al calligrafico nel segno del recupero di un classico della letteratura mondiale e non, per una volta, della sua attualizzazione o personalizzazione secondo lo stile del regista. Fra gli interpreti vale la pena nominare Paul Giamatti (frate Lorenzo), Hailee Steinfeld (Giulietta), Douglas Booth (Romeo), e poi ancora Laura Morante, Tomas Arana, Stellan Skarsgard e Damian Lewis. Nel complesso delle due ore tonde di durata, un film elegante e formalmente compiuto, ma non esattamente avvincente e affidato a due protagonisti di scarso spessore espressivo. 4/10.
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