Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Non conosco nulla di tutto il contesto che ruota attorno a questo famoso eroe mascherato, né il programma radio né i fumetti né le serie televisive. La sola informazione a priori da me posseduta è l'insuccesso sia di critica sia di botteghino dell'adattamento in oggetto. Nonostante ciò, The Lone Ranger si è dimostrato a mio avviso un buon film d'avventura, intriso di azione e di humour, che ha soddisfatto appieno la mia volontà di svago spensierato.
L'intento dei realizzatori, infatti, è uno e inequivocabile. Non si pretenda verosimiglianza e aderenza storica, oppure il rispetto dei canoni di un consolidato genere western cui tanti cinefili sono a ragione affezionati, in un prodotto di questo tipo, nel quale lo sberleffo altro non è che il cuore pulsante e la fantasia il sangue che scorre nelle vene. Questo è proprio uno di quei casi in cui è consigliabile rilassarsi, staccare la spina del cervello e godersi lo spettacolo. In tale maniera per me il tempo è volato e non ho avvertito alcun peso per la sua lunga durata.
I vari personaggi rispecchiano i classici cliché, come il bello, il folle e il cattivo, ma forse proprio per questo sono in grado di conquistare immediatamente. Gli attori sono poi calati nei ruoli per loro più congeniali, talvolta ostentando la scarsa originalità e i riferimenti a precedenti interpretazioni, enfatizzando ancor più l'effetto di una spassosa caricatura. Le battute di dialogo sono irriverenti tanto quanto le situazioni e, al pari dell'invadente (nel senso buono del termine) colonna sonora, contribuiscono a ricreare l'atmosfera appropriata. Uno show a tutti gli effetti, consigliato sì, ma senza avere troppe pretese, a dispetto dei suoi numerosi detrattori. Sottovalutato.
Lo sciamano indiano Tonto racconta la storia mai svelata di come John Reid, un semplice uomo di legge, si trasformò in una leggenda della giustizia, il Cavaliere Solitario. I due dovettero imparare a collaborare, attraverso un'avventura fatta di imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nel combattere la lotta contro corruzione e avidità.
Appare a suo agio come non mai e trova nel puro divertissement uno sfogo per il suo estro creativo.
L'istrionico Tonto.
Il valido John Reid.
L'eccentrica Red Harrington.
Il calcolatore Latham Cole.
Il diabolico Butch Cavendish.
Lo stile inconfondibile di Hans Zimmer si evince da certe sonorità e melodie ricorrenti nelle sue composizioni. Si noti per di più l'arrangiamento dell'ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini.
Mi ha appagato com'è.
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