Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
Quello sulla fedeltà coniugale della signora Briguccio non è un referendum : è un plebiscito, e ne nasce un putiferio criminogeno; spetterà a Salvo e Mimì gestire la situazione, prendendo il toro per le corna. Intanto Vigata è sconvolta, si fa per dire, dall'ammazzatina a domicilio di una perla d'uomo (usuraio, estortore, sporcaccione). Voto 6+
La fin troppo pittoresca vicenda secondaria dell'episodio, che coinvolge tra gli elementi della farsa anche il mondo della politica di Vigata, ricorda un po' quella frase di Sciascia ne "Il giorno della civetta" che diceva pressappoco che in democrazia il popolo può scegliersi il colore della bandiera da appendersi sulle corna; a Vigata si è andati oltre : il popolo viene chiamato ad esprimersi nel merito delle corna stesse in un "referendum" davvero poco ortodosso, ma per nulla goliardico nè innocuo. La vicenda principale, che si giova anche della buona interpretazione di Tea Falco, ha diverse somiglianze con "Un covo di vipere", un episodio della serie principale di Montalbano successivo a questo in cui la vittima è nuovamente un usuraio predatore. Salvo confida a Livia le ragioni dell'astio che prova per il padre; non ha alcun dubbio sul fatto di aver trovato in lei la sua donna ideale, perchè è bella, intelligente, comprensiva e macari perchè vive a mille chilometri di distanza da Vigata, lasciandolo libero e selvaggio come piace a lui.
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