Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
Scarponi militari del 1943 con delitto e il mistero di una ragazza con la pistola per il giovane Salvo,che rispetto alla maturità ha meno certezze e molti più capelli. Il resto non cambia : fimmine beddissime come indagate o fidanzate e, forse grazie al fosforo che assume dal pesce che mangia a profusione, un acume che risolve ogni enigma. Voto 6+.
Nel romanzo "La prima inchiesta di Maigret" Simenon riporta indietro nel tempo il suo eroe impegnandolo nella prima, folgorante indagine della sua carriera, al termine della quale l'investigatore risolve il caso, matura, ricava una promozione ma anche l'amara consapevolezza dell'ingiustizia del mondo. Col racconto "La prima indagine di Montalbano" Camilleri già a partire dal titolo omaggia il maestro belga, ripercorrendo lo stesso sentiero letterario, tra il romanzo (o meglio il racconto) di formazione e il regalo per il lettore, invitato ad "assistere" alla graduale costruzione, pezzo dopo pezzo, del mondo e del carattere del personaggio a cui si è affezionato. Seguire lo work in progress della creazione del microcosmo di Vigata rimane l'aspetto più interessante anche di questa trasposizione televisiva, che costituisce un discreto esempio di "manierismo montalbaniano"; Riondino rende bene l'intelligenza "nervosa" del commissario, mentre convincono molto meno le caratterizzazioni grossolane di alcuni personaggi secondari, e l'uso del linguaggio camilleriano è poco ispirato. Il regista Tavarelli restituisce efficacemente il fascino dei luoghi; a tal proposito è un peccato che venga dedicato così poco tempo all'immaginaria Mascalippa, brumosa e spettrale, piccolo centro di una Sicilia interna e atipica, avvolto da un freddo perenne, in cui ti aspetti che da un momento all'altro sbuchi dalla nebbia una versione sicula del mastino dei Baskerville : c'erano le potenzialità per ambientarci una serie intera.
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