Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
A volte, inaspettatamente, succede anche questo: incappare in un film (stranamente italiano) che possa non solo attirare l’attenzione (a tal punto da far posare il telecomando) ma addirittura tenerla viva per tutta la durata della pellicola. Ho sinceramente iniziato a guardarlo non avendo di meglio da fare e poi invece sono rimasta a guardarlo rimandando quello che avevo da fare. Cercando del regista scopro che è Paolo Virzì che, pian piano, sto ampiamente rivalutando e di cui vorrei recuperare la filmografia se non tutta almeno in parte. Una storia semplice, verosimile, comune a tutti, come già il titolo sta ad indicare. I protagonisti si incontrano per caso e per caso iniziano ad amarsi di quell’amore totalizzante, unico e speciale che solo chi lo ha provato sa di cosa si parla; poi la voglia di un figlio che non arriva, i numerosi e dispendiosi vani tentativi e i faticosi e fastidiosi mezzi utilizzati per provare ad averlo, scalfiscono anche il sentimento più resistente che alla fine però trionfa, in un finale non banale, contro tutti e tutto. La scelta di attori non comuni esalta la trama e costruisce una buona pellicola.
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