Regia di Cecil B. DeMille vedi scheda film
Durante la conquista spagnola del Messico, la figlia di Montezuma si innamora del luogotenente di Cortés. Passioni forti all’interno di un dramma in costume, come poi sarà abituale per DeMille. Un film che fa capire cos’era il cinema prima della sua grammaticalizzazione, quando lo si poteva ancora scambiare per una specie di letteratura con le figure: tre didascalie per illustrare la situazione di partenza, una per ciascun personaggio (con l’indicazione dell’attore che lo interpreta!) che poi viene inquadrato per qualche secondo in un atteggiamento caratteristico. Messa in scena statica, ricostruzione storica improbabile (uno sfondone su tutti: anche gli aztechi, a quanto pare, seguivano il calendario dell’era cristiana), scenografia fastosamente kitsch; invece la recitazione, pur enfatica e teatrale, è meno legnosa di quanto ci si possa aspettare. Una visione a suo modo divertente.
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