Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
E' un discreto dramma, che ha i suoi punti di forza soprattutto nella bravura degli interpreti e in una sceneggiatura di rispetto. Il punto debole è una regia un po' spenta e come di vago stampo da teatro filmato. La somma algebrica, comunque, è positiva e il film si segue volentieri.
Interessante ho trovato il personaggio del padrone della casa da gioco parigina, uomo malvagio e senza scrupoli, che quasi gode nel tenere per la gola una famiglia di povera gente. Un'altra sua caratteristica è l'essere attratto da ragazze belle, ma soprattutto buone e brave. Lui le seduce, le usa, le corrompe, e quindi le getta via come una cicca. Nel film ne appaiono tre, le quali ad un certo punto rappresentano ciascuna uno stadio del destino che spetta loro una volta capitate tra le grinfie di quell'uomo.
La pellicola riflette anche su come molti genitori idealizzino i loro figli, ne vedano solo i lati positivi, e si sforzino anzi di non vederne quelli negativi, finché non ci sbattono la testa contro. Neanche il fatto che il ragazzo si trovi a Parigi - che viene vista come luogo di perdizione - instilla in Papà Martin il minimo sospetto.
C'è anche un certo messaggio educativo rivolto ai giovani che dissipano il denaro e la vita tra il gioco d'azzardo, l'ozio e il lusso.
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