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Les fruits de la passion

Regia di Shûji Terayama vedi scheda film

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La recensione su Les fruits de la passion

di undying
2 stelle

Sesso = piacere, gioia di vivere, impulso irrefrenabile e vivificante, positivo e necessario. L'esatto contrario di quel che diventa nel racconto alla base di "Les fruits de la passion": tristezza, solitudine, vuoto esistenziale, depressione... morte! Un film agghiacciante e raggelante, per quanto privo di ogni minimo senso ludico e positivista.

 

locandina

Les fruits de la passion (1981): locandina

 

Sul finire degli anni '20 del secolo scorso la Cina vive momenti di estrema tensione, in particolare per atti terroristici che coinvolgono Hong Kong e Shangai. Stephen (Klaus Kinski) gestisce un casinò ed è coinvolto con i movimenti rivoluzionari per l'indipendenza cinese dal colonialismo straniero. A livello affettivo Stephen è tormentato da una relazione promiscua con O (Isabelle Illiers), giovane amante che alimenta i suoi perversi giochi sessuali, mentre ufficialmente è fidanzato con Nathalie (Arielle Dombasle). Stephen impone ad O di entrare a far parte di un bordello, in ruolo di sottomessa prostituta, disposta ad accettare ogni tipo di cliente e sua successiva richiesta.

 

"Lei non sceglie. Lei accetta." (Nathalie riferendosi ad O)

 

"Rifiuta un cliente e riceverai 101 frustate.

Rifiuta una richiesta di un cliente, di qualunque tipo e di qualunque genere, e non sarai nutrita per 101 giorni."

(Due punti del decalogo del bordello, ai quali O deve massimo rispetto)

 

Klaus Kinski

Les fruits de la passion (1981): Klaus Kinski

 

Una doccia gelata di circa 80 minuti, questo glaciale e inconcludente dramma orientale, frutto di una coproduzione tra Francia e Giappone e basato sul racconto Retour à Roissy di Dominique Aury (siglato con lo pseudonimo di Pauline Réage), anche autrice della sconclusionata sceneggiatura e alter ego vocale di O. Girato in una triste e deprimente Hong Kong, con prevalenza di sfondi cinerei e tetri (fiumi sporchi, cielo grigio, acqua battente), nonché interpretato da una nuda (ma mai erotica) e depressa (e molto avvilente) Isabelle Illiers e da un Klaus Kinski in funzione automatica (a mò di androide), altrettanto gelido quanto il contesto, che non si tira indietro di fronte a scene di sesso anche audaci (sembra davvero penetrare Arielle Dombasle durante un rapporto in posa da "missionario"), sino a sconfinare nel ridicolo quando lo si intravede - in altra occasione - nudo, in atto simil porno con calzino bianco!

 

Arielle Dombasle, Klaus Kinski

Les fruits de la passion (1981): Arielle Dombasle, Klaus Kinski

 

La regia dello sfortunato Shûji Terayama (1935 - 1983) è impeccabile: scenografie, fotografia e cinematografia risaltano nella media delle produzioni orientali, ma il soggetto impone situazioni al limite del surreale (O legata nuda nel letto su un tetto, una prostituta suicida nel fiume con un pianoforte a coda, uccelli morti nell'acqua). La storia è sviluppata in maniera volutamente incerta, con uso di simbolismi e immagini astratte (nani, uso di ventagli, quadri incomprensibili come buona parte delle scenografie), e man mano che procede raggiunge punte di sconsolante e deprimente pessimismo. L'abbondanza di nudo, specie nella prima parte del film, va di pari passo con l'azzeramento dell'erotismo e con una concezione esistenziale desolante. I personaggi diventano involucri, burattini senz'anima, manovrati da un'entità superiore malvagia e iettatrice, come dimostra il tragico finale.

 

Isabelle Illiers, Klaus Kinski

Les fruits de la passion (1981): Isabelle Illiers, Klaus Kinski

 

La fruizione di un film in genere dovrebbe essere fonte di divertimento o, quando opera impegnata, di riflessione. Qui non c'è verso di divertirsi, il sesso diventa triste e il pensiero avvilente. Che senso dare a un'opera ermetica così infelice? La colpa in buona parte sta alla base, ovvero al soggetto della Aury, autrice che ha avuto il privilegio di veder tradotto un suo testo in un'opera cinematografica "compiuta" quando solo Radley Metzger, in maniera non ufficiale, ha saputo valorizzare il miglior racconto Histoire d'O, girando il capolavoro The punishment of Anne (1975). Altro che questo demoralizzante - e antifemminista - Les fruits de la (com)passion!

 

Arielle Dombasle, Klaus Kinski

Les fruits de la passion (1981): Arielle Dombasle, Klaus Kinski

 

"Si può notare spesso che il masochismo non è altro che un prolungamento del sadismo rivolto sul soggetto stesso, il quale, in questo modo, prende il posto dell’oggetto sessuale." (Sigmund Freud)

 

Les fruits de la passion - Clip

 

F.P. 30/05/2021 - Versione visionata in lingua francese (durata: 79'23")

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