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Cena tra amici

Regia di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte vedi scheda film

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La recensione su Cena tra amici

di michemar
8 stelle

Trovandoci in pieno kammerspiel, è inevitabile che a qualcuno tornerà in mente il riuscito Carnage di Polanski, ma qui siamo su un altro territorio e se anche in questa commedia non manca una certa e sana dose di sarcasmo, ciò che domina è piuttosto l’amicizia che sta alla base dell’affiatato gruppo riunito a cena.

La gloriosa commedia all’italiana è defunta diversi anni fa. Dopo aver fatto scuola in tutto il mondo ed essersi trasformata adattandosi alla scrittura degli ultimi autori italiani in grado di elaborare soggetti brillanti e innovativi (vedi Carlo Verdone e Massimo Troisi), la commedia di casa nostra è diventata puerile e godereccia ed è stato a questo punti che i francesi ci hanno surclassati. La prova che si possa ancora e sempre scrivere commedie brillanti e intelligenti è il film francese di questa sera: una sequenza continua di dialoghi esilaranti e arguti che non dà tregua al divertito e sorpreso spettatore. Di derivazione teatrale, riscritto appositamente dagli stessi autori Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte e da loro stessi diretto, il film ha un tale ritmo che non c’è tregua tra una scena e l’altra. Partendo dalla rivelazione della scelta del nome di battesimo di un nascituro, si scatenano discussioni fluviali e divertenti in un gruppo di amici che si ritrovano a cena e, come talvolta succede, gli scambi di vedute portano inconsciamente a galla piccole incomprensioni, conflitti sopiti, nevrosi quotidiane sepolte dal quotidiano vivere. Il testo è arricchito da battute fulminanti e colpi di scena (e perfino una sorpresona finale) che ad intervalli regolari fortunatamente stemperano l’atmosfera. Il tutto distribuito con gran sapienza dagli autori e dagli affiatatissimi attori che non sbagliano mai un tempo di battuta, una pausa, una smorfia, essendo gli stessi che avevano portato in teatro il soggetto.

 

 

Trovandoci in pieno kammerspiel, è inevitabile che a qualcuno tornerà in mente il riuscito Carnage di Polanski, ma qui siamo su un altro territorio e se anche in questa commedia non manca una certa e sana dose di sarcasmo, ciò che domina è piuttosto l’amicizia che sta alla base dell’affiatato gruppo riunito a cena.

 

 

Tutti bravissimi, difficile scegliere i più in forma, ma la simpatia di Patrick Bruel e Charles Berling è debordante! Il notevole successo del film ha portato ad un fresco remake italiano (eh sì, adesso la commedia la importiamo!) diretto da Francesca Archibugi, Il nome del figlio, che purtroppo e ad ulteriore conferma non si mostra per nulla all’altezza. Dimentichiamo dunque per un attimo la cattiva commedia italiana e godiamoci questo sano, brillante e imperdibile momento di teatro filmato premiato ai César del 2013 per le prove dei due attori non protagonisti Valérie Benguigui e Guillaume de Tonquedec.

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