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Cena tra amici

Regia di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte vedi scheda film

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La recensione su Cena tra amici

di supadany
8 stelle

Commedia al vetriolo che si svolge tutta, o quasi, all’interno di una casa accogliente destinata però ad assistere a fiumi di parole che man mano diventano sempre meno piacevoli, per un tipico esemplare di cinema intelligente costruito passo dopo passo avendo ben chiaro da dove si parte e dove si vuole andare a parare.

Una cena come tante altre tra due coppie mature imparentate ed un amico di lunga data prende una piega inaspettata quando Vincent (Patrick Bruel) decide di fare uno scherzo agli altri presenti.

L’iniziativa goliardica non viene presa bene da nessuno, tanto meno da Pierre (Charles Berling), ma soprattutto da il via ad una serie di discussioni che vedranno tutti partecipi in un modo o nell’altro, passando da vittime ad accusatori.

 

 

Metti cinque persone, che si conoscono e convivono da una vita le proprie giornate, attorno ad un tavolo e tutto non dovrebbe andare al di là dell’ordinario.

Non è così in questa logorroica e spigolosa commedia francese, dove un scherzo un po’ stupido (Pierre fa credere di voler chiamare il suo figlio in arrivo Adolph) da il là ad una serie di fraintendimenti, ma soprattutto verità celate che emergono tutte insieme, un po’ per ripicca, un po’ per esigenza di vuotare il sacco o essere anche solo capiti.

L’andamento è sferzante, l’obiettivo si sposta di volta in volta arrivando anche ad affrontare questioni spinose (sulle relazioni sentimentali è difficile scherzare), delle vere e proprie montagne russe con vittime e carnefici intercambiabili.

Una cosa risulta essere chiara (ed è un po’ un messaggio che esce da queste quattro mura); tutti giudicano, ma a nessuno fa piacere essere giudicato, è facile scherzare sugli altri, assai meno accettare di essere oggetto degli altrui sbeffeggiamenti, tanto meno essere tenuti all’oscuro di qualcosa così da una burla si può scatenare un inferno.

Così l’ultima rivelazione travolge i carnefici che passano in pochi secondi dall’altro lato della barricata, la cena non può che finire con i nervi a fior di pelle, ma poi la vita va avanti come è giusto che sia, magari con qualche dubbio in più.

Dunque l’idea di base è semplice, quanto funzionale (almeno visti i pregevoli risultati), lo svolgimento sa come mutare pelle e rendersi interessante così che il coinvolgimento è garantito e non privo comunque di considerazioni su chi siamo e dove stiamo andando (o vogliamo andare).

Tagliente con verve.

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