Regia di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte vedi scheda film
Carnage con brio. Nel senso che il Dio del massacro s’annida in ogni dove, anche nelle migliori famiglie delle commedie francesi. Immaginate un appartamento a Parigi, una cena marocchina, una burla a mo’ d’ innesco ed una conseguente reazione a catena emotiva che porterà un gruppo di amici a confrontarsi su verità mai confessate. Il film di Mathieu Delaporte è tutto qui: compatto, immediato, teatrale. I toni rimangono essenzialmente goliardici - e si ride anche di gusto di fronte a certi sfottò confidenziali - ma piccole grandi invidie ed un pizzico di meschinità sono sempre in agguato, pronte ad emergere al primo sollecito. Simpatici drammi di tutti i giorni in una continua sfida dialettica, utile anche a tracciare l’identikit di una classe mediamente benestante che si destreggia fra status symbol, egoismi, taccagnerie e pose intellettuali. Uno spaccato pungente e tutto sommato realistico, ben scritto e sorretto da una regia misurata, incentrata ovviamente sul prezioso lavoro di un cast perfettamente all’altezza della situazione.
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