Regia di Massimo D'Orzi vedi scheda film
Prodotto nel 2004, 8 anni dopo Adisa o la storia dei mille anni trova la via del grande schermo e una distribuzione in dvd (accompagnato da un volume con testi di Predrag Matvejevic, Paola Traverso e Silvia Angrisani, prefazione di Silvio?Soldini, introduzione di Fabrizio Grosoli, postfazione di Riccardo Noury, Infinito Edizioni, e 16). Documentario etnografico, l’opera di Massimo D’orzi visita una comunità Kaloperi, etnia Rom stanziale, in Bosnia Erzegovina: la voce di un mediatore stimola le riflessioni di uomini, donne, bambini, che restituiscono un disegno complesso e stratificato, decisamente oltre l’ottusità del pregiudizio, sospendendo ogni giudizio. Così la mdp registra momenti quotidiani e cerca quelle verità che dicano di una comunità, garantendo insieme l’individualità di ogni singolo, immolandola in primi piani che punteggiano la descrizione del nucleo sociale. Respira con l’oggetto della ricerca, il film, abbraccia nel suo scorrere placido vite che combattono per essere tranquille, preferisce il cogliere al dimostrare, cedendo però quando si concede alla bella composizione, al lirismo facile di fughe musicali sul paesaggio, alle derive didascaliche (la poesia, in chiusura). L’impressione è di un’opera che si ferma a essere introduzione volenterosa a un mondo che intuisce labirintico e contraddittorio. Un piccolo, imperfetto esempio di come il cinema del reale possa opporsi alle rappresentazioni, reazionarie o consolatorie, propinate da politica e media.
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