Regia di Jaime Osorio Marquez vedi scheda film
Nove militari appartenenti a un corpo d'elite dell'esercito colombiano vengono mandati a una base militare tra le montagne con cui si è perso ogni contatto.
Arrivano a destinazione , un posto reso praticamente invisibile da una nebbia perenne, appurano che la base è vuota e durante una perlustrazione scoprono una donna incatenata e imbavagliata, praticamente murata viva.
Sono addestratissimi per la guerra contro i narcos ma si trovano di fronte qualcosa che non avevano previsto e per cui sono impreparati.
Tagliati fuori dal resto del mondo, la tensione sale lentamente ma inesorabilmente in un crescendo inarrestabile, la donna non risponde alle domande, uno dei soldati scopre il diario del comandante della base e legge che le cose sono cominciate a precipitare appena dopo la cattura della donna.
Addirittura viene accusata di essere una strega e per quello imprigionata.
Intanto scoppia il disaccordo tra i militari, il tenente viene esautorato del comando, il sergente è morto misteriosamente dopo che si era fatto chiudere nella stanza con la donna per interrogarla. Lei è fuggita.
E' l'inzio del precipitare degli eventi.
The Squad è la pellicola d'esordio del regista colombiano Jaime Osorio Marquez. Una coproduzione tra Colombia, Argentina e Spagna girata con un budget ridotto all'osso ( 1,3 milioni di dollari) , con una decina di attori in tutto, praticamente in una sola location.
Marquez maneggia con grande perizia il mezzo espressivo facendo respirare allo spettatore la stessa atmosfera inquinata e mefitica che entra nei polmoni dei protagonisti.
E'superbo il lavoro di destabilizzazione che il regista compie mediante un uso disturbante del sonoro e la sfocatura costante degli sfondi ad opera di una nebbia maligna che confonde i contorni di tutto quello con cui viene a contatto.
Film di spettri che vengono da dentro e di paranoie causate dalla fobia dell'ignoto, narra la progressiva perdita di contatto con la realtà di questo gruppo di militari superspecializzati.
Se l'inizio poteva far presagire una risposta colombiana alla retorica di Act of Valor o a quella tenuta più a freno di Special Forces, poi il film prende la strada dell'orrore.
Un orrore impalpabile, fatto di sangue e di scritte di esorcismi sui muri, un buco nero che inghiotte anime e corpi.
The Squad si muove tra suggestioni de La cosa di Carpenter( e magari anche The Fog per via di quella nebbia che racchiude tutto ermeticamente) e la sensazione di vuoto de Il deserto dei tartari ad aspettare un nemico che non arriverà mai. Da fuori.
Perchè il nemico è già dentro di loro. Un po' come succede nel recentissimo The Divide di Xavier Gens.
Facile cogliere riferimenti all'esplosiva situazione sociale colombiana con la popolazione sotto il fuoco incrociato della guerra tra esercito e narcos ma non direi che è il tratto fondamentale del film.
In The Squad la tensione è allo spasimo coadiuvata da un senso di claustrofobia opprimente che dura per tutto il film.
Efficace il disegno dei personaggi che sono facili da distinguere per tratti somatici e caratteriali ( e in un film in cui tutti hanno la stessa divisa non è affatto scontato), la scena finale fa correre un brivido nero corre lungo la schiena.
Un brivido vero.
Già programmato il remake americano.
(bradipofilms.blogspot.it )
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