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Gli anni spezzati

Regia di Peter Weir vedi scheda film

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La recensione su Gli anni spezzati

di lamettrie
4 stelle

Un film quasi del tutto insignificante. Le scene degli ultimi 20 minuti, comunque significative, non riscattano alla sufficienza gli 85 minuti precedenti: noiosissimi, scontati. Alla fine, risulta stucchevole e commerciale quasi tutto: a partire dall’amicizia fra i due corridori, per chiudere con le scene fra commilitoni.

Ottimo è l’ultimo quarto d’ora, per via della ineccepibile denuncia antimilitarista: assurdo il sacrificio richiesto, e storicamente accaduto, a centinaia di soldati, che nel complesso del tentativo fallito di conquista di coste turche nei pressi di Gallipoli furono però tantissime migliaia. In nome della ragion di stato, peraltro lì calcolata male per eccesso, la vita di migliaia di ragazzi venne sprecata senza nessun senso. Il messaggio di denuncia della guerra è qui reso bene: non c’è nessuna ragione superiore che giustifichi un tale scempio, un tale assassinio collettivo, con buona pace di Hegel e di tutte le cassi dirigenti che ne hanno sfruttato le teorie dell’astuzia della ragione.

Ma il film fa acqua anche per il modo con cui mostra che i soldati stanno in guerra con allegria e indifferenza, perfino tra le bombe che cadono a due metri e massacrano a caso i colleghi, ogni minuto. Ma il film delude anche per la manata analisi della stupidità acritica con cui si arruolavano volontari. Inoltre, non è credibile tutta quella nonchalance arrogante, nella convinzione che i più forti vinceranno, e guarda caso dalla propria parte. Ciò è contraddetto dal finale mostrato, ma l’inverosimiglianza complessiva resta.

I pregi non riscattano la bolsa totalità del film, ma restano: oltre al finale di legittima denuncia storica degli orrori della guerra voluta da classi dirigenti di minoranze agiate (nella prima guerra mondiale, lì, ma come quasi sempre), si apprezzano la fotografia stupenda, la scenografia e i costumi ottimi.

Ma il complesso della stragrande maggioranza di scene banali resta un limite troppo evidente.

Sfruttato malissimo, in modo appena televisivo, anche lo spunto, interessante sulla carta, dei corridori provetti.     

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