Regia di Rodrigo Plá vedi scheda film
"Se qualcuno non ricorda più dove si trovi la sua casa, allora è come se non ne avesse", dice così, più o meno, il vecchio Augustin, uomo smarrito, fra demenza senile e realtà, abbandonato in un quartiere periferico di Montevideo, Uruguay. Attorno a questa figura, diventata un peso troppo oneroso per la figlia, in perenne crisi economica e con tre figli da crescere, il regista Plà, che ricordo soprattutto per l'ottimo "La Zona", del 2007, costruisce un ritratto amaro, fatto di solitudini e vita agra. "La Demora" è un piccolo film, ma dall'anima grande e importante. Il volto scavato di Maria, la figlia, con quegli occhi pieni di disperazione alla Magnani, delinea tutto il film e i suoi protagonisti. Il vecchio padre, consunto dall'età, ha un rimando, seppur lontano, a "Umberto D", con la sua dignità e i suoi ricordi che fa sempre più fatica a tenere insieme. L'atto estremo dell'abbandono è l'atto finale, atroce, di una società che non è più in grado di badare alla memoria, a chi, in qualche modo, ha partecipato alla vita di un paese, di una comunità. Rimane, comunque, un tipico film da festival, duro e tignoso, destinato ai premi e non al pubblico, così com'è stato. E', lo stesso, un film da recuperare, seppure non brilli, chiaramente, d'ottimismo e allegria. Plà si conferma uno dei registi più interessanti del continente latino attuale.
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