Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Eccellente dramma giudiziario
Lumet, regista di indubbio talento firma uno dei suoi film migliori.Girato tutto in una stanza, è un affascinante viaggio attraverso i meandri della psiche umana,autentico firmamento di emozioni, di ricordi,di angosce e di frustrazioni.12 giurati devono decidere il destino di un imputato di omicidio,la posta in palio è la vita.11 su 12 sono convinti della sua colpevolezza e uno soltanto invece considera il "ragionevole dubbio" eppure anche se da solo, senza mai arrendersi, con la sua capacità introspettiva,la sua stringente logica deduttiva,il suo acuto spirito di osservazione ,la sua arguzia,la sua caparbietà, la sua purezza,con tenacia e razionalità,con sapiente certosina pazienza, smonta uno ad uno tutti i teoremi accusatori, con sistematica meticolosità. Usando la forza della ragione, scava e mette a nudo le loro motivazioni, dettate da codardie,da superficialità,da meschini risentimenti,o da semplice incapacità,magari afflitti da pregiudizi, da vecchie paure, da bieco razzismo o addirittura legati a brutte esperienze personali, ma non basati sui fatti, che invece vengono focalizzati e sviscerati da un Hebry Fonda superbo, che riesce a rovesciare l'esito di un processo che sembrava scontato.In un bianco e nero suggestivo, ascoltiamo le storie personali di ognuno di loro, a riprova che il passato determina quello che siamo.Tra le righe, ma non tanto, c'è una critica al sistema giudiziario americano dell'epoca, purtroppo non molto diverso da quelllo di oggi e naturalmente alla pena di morte, che è un strada senza ritorno, che spesso sacrifica innocenti nel nome di una giustizia feroce e disumana, coi paraocchi, senza se e senza ma.
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