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La parola ai giurati

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su La parola ai giurati

di Carlo Ceruti
10 stelle

Io che non amo i copioni 'teatraleggianti' e non vado pazzo nemmeno per l'unità di tempo, di luogo e di azione ho trovato questo film stupendo. Perché? Perché il regista ha saputo costruire con estrema efficacia un ambiente chiuso e soffocante, dove il tempo viene scandito coi secondi e pare trasmettere anche a chi guarda un'inquietante e morbosa fretta di arrivare alla votazione definitiva. Perché la suspense viene creata in un crescendo magistrale che, partendo da una situazione tranquilla iniziale, rende la situazione sempre più tesa ed ansiosa. Perché il ritmo è serrato e, nonostante il luogo resti lo stesso, il film diventa sempre più veloce e corre sul nervosismo crescente dei protagonisti, sui loro volti dubbiosi e sudati, sul loro tono di voce alterato e sulle accanite discussioni che rischiano di degenerare in violente. Perché la vicenda del ragazzo che forse ha ucciso suo padre viene ricostruita, nell'aula dove i giurati si riuniscono a deliberare, con estrema precisione e lo spettatore riesce a riviverla minuto per minuto ed a farsi un'idea sempre più precisa (o imprecisa) dei fatti. Perché Henry Fonda, partendo da una decisione apparentemente semplice, riesce a stravolgere completamente la 'verità' ed a mostrarci le mille sfaccettature che può assumere una situazione che ci sembra chiara, impiegando la mente dello spettatore in una serie di ragionamenti che mutano completamente la sua visione delle cose. Già perché, una volta tanto, il regista non mira a farci identificare con il personaggio principale (Fonda), ma con gli altri giurati facendo sì che Fonda convinca, più o meno lentamente (dipende da ognuno di noi), lo spettatore che l'accusato non è così colpevole come sembra. E, almeno con me, ci è riuscito. E' interessante anche perché, i dodici giurati, rappresentano uno specchio della società statunitense del periodo, della mentalità, delle classi sociali e delle tradizioni di un popolo e tutto viene inesorabilmente e totalmente fuori all'interno di una stanza accaldata e soffocante. E' fantastico perché è un film che fa lavorare la mente, che la costringe a crearsi delle immagini, a valutare e decidere. La fa lavorare attraverso dei ragionamenti complessi, ma non ingarbugliati e che mantengono fissa l'attenzione. Difatti è lo spettatore il tredicesimo giurato, è lui che viene proiettato in quella calda aula chiusa a chiave; lui non ha visto i fatti, ne sa quanto i dodici e con loro deve valutare. E, alla fine del film (ma forse anche prima), egli non può che votare per 'innocente'; se non altro, perché esiste un ragionevole dubbio.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3

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