Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
L'esordio di Sidney Lumet la diceva lunga sulle capacità del regista, visto che unisce a una gran direzione di attori l'espressione delle potenzialità dei caratteri, e la bravura nel gestire la tensione della vicenda narrata, scegliendo un tema sociale o politico di interesse notevole. Di questo film, che quaranta anni fa venne anche rifatto per la tv americana, e da una firma di un certo spessore come William Friedkin, è da apprezzare per la concisione del racconto, e per la sfida del giurato Henry Fonda, garantista al cubo, nel riuscire a convincere gli altri undici colleghi a non votare per la pena di morte per un ragazzo sotto processo. Il duello con l'acerrimo rivale Lee J.Cobb è di un pathos denso, e il film si conclude fuori dell'aula dove si è svolta un'immane querelle per decidere della vita di una persona con un guizzo liberatorio. Cinema civile di grande validità ancor mezzo secolo dopo la sua concezione, "La parola ai giurati " è un grande classico di un'epoca fervente di idealismo su celluloide.
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