Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
Uno dei ritratti femminili più acuti e coraggiosi (anche nel linguaggio: quando Dora vuole indicare il primo uomo con cui ha fatto l'amore usa l'espressione «quello che mi ha fatto la festa») degli anni Sessanta, tutto sapientemente narrato con la tecnica del flashback, grazie alla quale scopriamo gli altarini che stanno dietro alla facciata di ragazzina acqua e sapone della protagonista. Con questo espediente narrativo, Pietrangeli vuole smascherare l'ipocrisia della provincia italiana ("la parmigiana" indica sì un'appartenenza geografica, ma anche un piatto tipico italiano, nonché un formaggio nostrano, celebre in tutto il mondo), in maniera non dissimile, e con efficacia non inferiore a quella del Germi di Signore & signori, che è del 1966. Tra le interpretazioni, tutte calibrate, mi sembrano da prediligere quella del grande Salvo Randone, inquieto borghese di mezza età, ma anche quella - forse una delle sue migliori - di Lando Buzzanca, nel ruolo dell'ottuso questurino.
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