Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
Rimasta orfana di madre, Dora (Spaak) si trasferisce a casa della zia materna (Perego), che non vede l’ora di vederla maritata. In realtà, la ragazza ha un discreto curriculum di (dis)avventure amorose, iniziate con un giovane seminarista e proseguite con un pubblicitario impiccione (Manfredi) che si accaserà opportunisticamente con una donna matura. Quando sta per cedere a un retrogrado agente di pubblica sicurezza (Buzzanca), che la vorrebbe “pura e illibata”, la ragazza capisce che nemmeno il focolare domestico fa per lei.
Tratto dall’omonimo romanzo di Bruna Piatti, il film di Pietrangeli è uno spaccato chiaroscurale costruito a incastri sulla tensione tra prudori maschili (impagabile la scena di cui è protagonista Salvo Randone, vegliardo attratto dall’avvenenza della giovane protagonista) e pruderie di provincia, in cui Dora – nonostante un destino avverso – sembra assai più composta e determinata dei tanti cascamorti che riesce ad attrarre.
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