Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Due vampire, madre e figlia, perpetuano la loro non-vita da duecento anni spostandosi continuamente per sfuggire a qualcuno che vorrebbe eliminarle: la prima si prostituisce per mantenere entrambe, e a un certo punto convince un cliente timido e solitario a trasformare il fatiscente albergo ereditato dalla madre in un bordello. Film dalle due facce molto diverse. Trascurabile la parte contemporanea, risolta in truculente scene d’azione e negli stucchevoli patemi sentimentali della ragazzina con nostalgia di normalità, anche se bisogna dire che Saoirse Ronan ha la faccia giusta per certi ruoli sofferti: vedi Amabili resti, dove interpreta un’altra malinconica “diversa” (invece il giovane malaticcio di cui si innamora ha un look uguale sputato al Brad Pitt di Intervista col vampiro: che Neil Jordan si serva sempre dello stesso truccatore?). Fra l’altro, contrariamente a quanto il titolo sembra promettere, viene quasi del tutto sprecata l’ambientazione decadente nell’albergo: le stanze si vedono poco e non hanno nulla di particolare, solo l’ascensore fa una certa impressione. Molto più suggestivi i flashback del primo ’800, che spiegano la genesi di tutto: visivamente abbaglianti le scene nell’isola misteriosa, con le cascate d’acqua che all’improvviso diventano rosse di sangue.
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