Regia di Yaron Zilberman vedi scheda film
Film commovente e struggente.
Quartetto d'archi,affiatato e di grande spessore artistico, suona da 25 anni,calcando i palcoscenici di tutto il mondo, con grande successo,fin quando un brutto giorno, ad uno di loro, un vedovo inconsolabile di un mezzosoprano, viene diagnosticata una grave malattia degenerativa.Questo evento, sarà un vero e proprio schock, non solo per il diretto interessato, ma per tutti i componenti del gruppo,fino ad allora coeso, sia affettivamente,che professionalmente e avrà un effetto deflagrante.Gli equilibri che li avevano tenuti armonicamente insieme salteranno, a questo punto e i loro ruoli dovranno essere ridefiniti, nell'ambito di un percorso artistico e umano da riscrivere e ricomporre.Così in un clima di "lunghi coltelli",tra risentimenti e recriminazioni, improvvise, quanto inaspettate, passioni,ambizioni represse,litigi e tradimenti,arriveranno al loro ultimo spettacolo insieme,triste canto del cigno,più frastornati e tramortiti, ma forse anche più consapevoli e compatti di prima.Affresco corale di un dramma umano,trasmesso e comunicato con un linguaggio delicato,dal tono musicale, sulle orme della loro sinfonia,suonata senza pause, il Quartetto per archi 131 di Beethoven, attorno al quale gira il film.Delicata e toccante incursione in un mondo conosciuto a pochi,è un film struggente ed emozionante, di grande sensibilità e profondità,con forti e intense interpretazioni, su tutte quella del compianto Philip Seymour Hoffman e di Walken, girato nella suggestiva cornice,di una New York magnifica e crepusolareggiante.
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