Regia di Yaron Zilberman vedi scheda film
Proprio quando stanno per celebrare il quarto di secolo di attività concertistica insieme, Robert (Hoffman), Juliette (Keener), Daniel (Ivanir) e Peter (Walken), hanno una brusca battuta d'arresto: alla notizia della malattia di Peter (parkinsonismo, che per un violoncellista non è il massimo), si aggiunge quella della relazione tra Daniel e Alexandra (Poots), che è figlia degli altri due membri del quartetto, e un inutile tradimento da parte di Robert che mina alle fondamenta la tenuta della coppia.
Cinema cameristico tanto quanto lo è la musica (con Beethoven in primissima fila), servito da interpreti che gareggiano non soltanto sui palcoscenici della finzione ma anche per bravura: si rovista tra le intermittenze del cuore delle quattro personalità, i loro egoismi e la loro smania di primeggiare. Nel film d'esordio di Yaron Zilberman tutto è di un'eleganza quasi british, ma anche piuttosto freddino, con un finale commovente che riscatta la carenza di pathos dell'opera.
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