Regia di Erik Van Looy vedi scheda film
Buon thriller, anche se non molto originale
Cinque giovani amici appartenenti alla "upper class" di New York,pur essendo coniugati e sentimentalmente impegnati,condividono in gran segreto, la proprietà di un "loft" adibito a "garconniere" per consumare, con riserbo, le loro scappatelle, con amanti più o meno occasionali. Non sono dei "bravi ragazzi",sono dediti a stravizi di tutti i tipi e li accomuna la passione per le donne.Tutto fila liscio,fino a quando, in questo locale, non trovano incatenata, una donna morta,sembra uccisa,ma non si sa da chi,anche perchè I cinque "compari", sono gli unici insieme alle occasionali compagne ad avere accesso a quell'appartamento e a possederne la chiave e non c'è nessun segno di effrazione.E' evidente che non può essere stato che uno di loro, in un clima di crescente tensione e sospetto,tra accuse, recriminazioni e litigi, comincia questa caccia per individuare e stanare il colpevole.Ciascuno ha qualche scheletro nell'armadio e nessuno è quello che sembra.Il regista adopera un modello di thriller classico, ma sempre efficace, sul tipo del "giallo alla Agata Christie".Dunque struttura narrativa a labirinto,costruzione di una ragnatela di rapporti,con spericolati incroci e intrecci, comparsa di personaggi nuovi, che hanno una qualche relazione tra loro, quindi prende sostanza l'intrigo, all'apparenza complesso. La storia viene raccontata attraverso continui flashback ,con salti temporali vertiginosi,inframmezzati dagli interrogatori della polizia,si apre quindi a diverse soluzioni,quando il mistero sembra infittirsi all'inverosimile,con colpi di scena a sorpresa, la matassa si sbroglia e l'assassino salta fuori.
Il film pur non proponendo spunti originali, peraltro è un remake,è avvincente, ben girato e ben interpretato.
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