Regia di Jessy Terrero vedi scheda film
A N.Y. il distretto di Polizia annega nel marcio e nella corruzione più dilagante, e la droga rappresenta un mezzo di sostentamento e fonte di guadagni a nove zeri soprattutto per i livelli alti della categoria, quella stessa che dovrebbe assurgere ad esempio di rettitudine ed incorruttibilità e muoversi a tutelare la gente comune da simili tentacolari ed irreversibili pericoli: alcune emblematiche situazioni o vicende ci dimostrano infatti che risultano invischiati in traffici di grosso livello molti loschi individui che siedono al vertice delle forze armate. Di tutto ciò si accorge presto la recluta di colore Malo, entrato nel corpo di polizia memore della fine del padre, onesto poliziotto che si era opposto alla corruzione. Caso vuole che il giovane finisca per essere reclutato dal comandante del reparto antidroga Vic Sarcone (De Niro), vecchio collega del padre, ucciso quest'ultimo vent’anni prima in circostanze mai chiarite del tutto sotto lo sguardo del protagonista, all’epoca bambino terrorizzato e sconvolto. Il doppio gioco questa volta sarà organizzato dal dinamico e scaltro giovane poliziotto ai danni di quegli stessi individui che si scoprirà presto (e con una certa prevedibilità) furono i mandanti dell’assassinio del padre. Freelancers è indubbiamente un prodotto usa e getta che nulla aggiunge al genere né tanto meno alla carriera di un divo del calibro di De Niro, sempre più avvezzo a farsi immischiare in produzioni di pura routine che gli permettano sfoghi o rissosità che sono solo l’eco lontano del suo indimenticato Travis Bickle scorsesiano.
Pur tuttavia il film, destinato abbastanza opportunamente ad un utilizzo “usa e getta” via home video o canali a pagamento, non è proprio da buttare o lasciar cadere nel limbo delle cinematografie dimenticate: cadenzato da riprese dall’alto affascinanti e fin troppo insistenti che riprendono ogni spigolo della affascinante e geometrica Grande Mela (marcia a questo punto), il piccolo blockbuster vanta tra i suoi crediti la presenza sempre fisicamente e interpretativamente possente del gigantesco (e quasi inquietante) Forest Withaker, nonché di un volonteroso 50cents sempre più attore e meno rapper, che non sfigura nel ruolo del tormentato protagonista afflitto dalla voglia di giustizia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta