Regia di Jessy Terrero vedi scheda film
Teppistelli che diventano sbirri. Tre moschettieri appena usciti d'accademia, pronti a schierarsi fra le forze dell’ordine della grande mela. Marcia. Già, perché ancora prima di prendere servizio attivo, Jonas ed i suoi amici vengono reclutati dall’ufficiale più corrotto del dipartimento per entrare nell'immancabile giro di spaccio. Da qui i nostri verranno risucchiati nella canonica spirale di vizi, abusi, tradimenti, violenze e vendette, tipica del poliziesco senza troppa inventiva. Materiale risaputo anche per una sola puntata di un telefilm di quarta categoria. Diretto da un emerito sconosciuto e modellato sull’inespressività di 50 Cent, “Freelancers” è un prodotto di rara inconsistenza, con una trama che fa a pugni con la coerenza e un abuso di stereotipi di genere che rasenta l’overdose. Forzato e patinatissimo , annovera inspiegabilmente nel cast due premi oscar come De Niro e Whitaker, entrambi ben al di sotto delle proprie capacità, entrambi mai così lontani dal mondo del cinema. La sensazione è che l’intera operazione non sia altro che un capriccio “gangsta” del rapper protagonista. Una tacca sul cinturone di cui vantarsi coi colleghi del ghetto discografico, magari fra un bla-bla award e l’altro. Una cosa tipo: “Sai? Una volta ho fatto un film con tizio e caio ed io ero il più figo di tutti”. Triste ma plausibile. Io mi sarei accontentato della scena hot con Beau Garrett. Sventola da infarto.
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