Regia di Craig Zisk vedi scheda film
Che la vita non sia un libro di Jane Austen o di E.M. Forster, Linda Sinclair l’ha imparato presto: anziché?inseguire lo standard letterario di amore romantico, si è dedicata all’insegnamento, per trasmettere ai giovani l’unico amore che conti, quello per la cultura. E lo fa piuttosto bene: attenti e appassionati, gli alunni la seguono devoti, tanto che alcuni addirittura si scelgono la scrittura per mestiere. Come Jason, ex studente e aspirante commediografo che torna al paesello dopo una poco fruttuosa trasferta newyorkese:?il padre lo vuole avviato agli studi legali, l’ex docente lo incoraggia a inseguire il sogno, e per dare voce al suo talento allestisce la sua pièce con il gruppo teatrale del liceo. Da quel momento, le premesse fragili ma aggraziate dell’esordio cinematografico di Zisk (mestierante televisivo di lunghissimo corso) si accartocciano come le ambiziose scenografie di cartapesta della filodrammatica scolastica. Sperperati i talenti di Julianne Moore (di nuovo nei panni di amante “materna”, dopo Don Jon;?solo un’interprete meravigliosa come lei può appannare il suo fascino fino a rendere credibile una zitella appassita) e Greg Kinnear (faccia da schiaffi mai così male utilizzata), gli sceneggiatori imbastiscono una farsa romantica a base di equivoci e sotterfugi, accantonando il binomio vita/messa in scena per una ronde amorosa all’acqua di rose. Telefonata e risaputa dalla prima scena di sesso intergenerazionale fino all’ultimo, sciapo e rassicurante lieto fine fra rassegnati coetanei.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta