Regia di Allen Hughes vedi scheda film
Un uomo, una pistola, un cadavere. Ma la mdp non registra che le sfocature della realtà, i colori che colano ai margini dell’evento, i rumori che offuscano le sue dinamiche. Non si vedono le coordinate della colpa. E nemmeno quelle della giustizia. Di certo c’è che Billy è un poliziotto. Che Billy ha ucciso. 7 anni dopo, il Sindaco di New York, in prossimità delle elezioni, gli offre un incarico da detective privato: scoprire l’amante della moglie. Le cose, incipit docet, non sono mai come appaiono. Allen Hughes - lontano dal fratello Albert, con cui aveva firmato La vera storia di Jack lo squartatore. From Hell e Codice Genesi - orchestra un rude, intricato, spesso stupido hard boiled politico su sicuri vizi privati e presunte pubbliche virtù del Potere. Un occhio al cinema noir classico, di cui eredita fuori tempo il protagonista normativo, bianco, cattolico, violento, omofobo, temi e stilemi della serialità televisiva contemporanea (soprattutto la danza della regia e il ritmo del dialogo), l’ossessione per la vendetta che pervade il cinema post 11/9 e quella per il rapporto tra Immagini e Controllo. E un civile dipendente che si sacrifica sull’altare della Giustizia per preservarla, dal basso (come in Flight, per esempio). Americanità doc: battute apodittiche, tra il ghetto e la sophisticated comedy, divi che riempiono lo schermo. Ma la sceneggiatura si muove con sicumera, inciampando costantemente nelle proprie, spesso risibili, lacune.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta